Addio dopo decisione presidente Motta di creare un'altra fiera a Milano
Dieci case editrici danno le dimissioni dall'Aie. Si tratta di add editore, Edizioni e/o, Iperborea, LiberAria Editrice, Lindau, Minimum Fax, Nottetempo, Nutrimenti, SUR, 66thand2nd. In una nota congiunta le case editrici spiegano di aver deciso di dare le dimissioni "a seguito della cattiva gestione dell'affaire Salone del libro" poiché "non si sentono più rappresentati dall'Aie".
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In una lettera congiunta inviata all'Aie e al suo presidente Federico Motta, le dieci case editrici spiegano che "il modo in cui è stato gestito l'affaire Salone del libro ha creato un forte malcontento da parte di molti editori soci". Indipendentemente dal risultato – aggiungono – "ciò che ci ha lasciato perplessi è il modo in cui la decisione è stata presa, senza una seria, reale e approfondita consultazione di tutti i soci. Non ci riconosciamo né in questa scelta dell'associazione né tantomeno nella modalità di determinarla, non ci sentiamo insomma rappresentati da questa Associazione, pertanto diamo qui le nostre dimissioni dall'AIE con effetto immediato".
"Ci auguriamo che, trattandosi di un'associazione che ha l'ambizione di rappresentare un'ampia parte del mercato editoriale italiano (il sito istituzionale parla del 90%: forse facendo riferimento ai fatturati e non certo alla reale pluralità dei soggetti operanti nel settore), ma il cui maldestro operato in questo frangente ha come primo effetto tangibile il venir meno di un numero consistente di soci e al tempo stesso il malcontento di altri soci che restano iscritti – conclude la lettera – la Presidenza dell'AIE voglia riconsiderare le sue posizioni e i suoi atteggiamenti, al fine di diventare davvero un soggetto rappresentativo, efficace e in cui tutti gli editori – pur con la naturale diversità, tema certo a noi molto caro – possano sentirsi ascoltati e riconoscersi".
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