LaPresse e Upday presentano gli eventi da non perdere di lunedì 7 gennaio 2019

Referendum propositivo – Ricomincia, sia pure a ritmi blandi (la ripresa vera e propria sarà mercoledì 9) l'attività parlamentare. Alla Camera è l'ultimo giorno utile per presentare emendamenti sul ddl di riforma costituzionale sul referendum propositivo. E' un cavallo di battaglia del M5S e un tassello della riforma costituzionale che il movimento vuole portare avanti ed è riuscito a inserire nel contratto di governo. Ma la Lega, sul tema, non è del tutto d'accordo. La questione è quella del quorum: "Il referendum propositivo su modello svizzero, va bene, ma un minimo di quorum ci vuole" ha detto Salvini. Il ministro Fraccaro ha risposto che il tema riguarda il Parlamento e non il governo. La cosa, visti anche i problemi nella maggioranza sul decreto sicurezza, non nasce sotto i migliori auspici.

Festa della Bandiera – Si celebra oggi la Festa del Tricolore che coincide con il 222esimo anniversario della nascita della bandiera italiana. Il tricolore (allora le striscie erano orizzontali con il rosso in alto) venne adottato a Regio Emilia, il 7 gennaio del 1797 come bandiera della Repubblica Cispadana. La proposta venne da Giuseppe Compagnoni, costituzionalista e giornalista che si è guadagnò l'appellativo di "padre del tricolore". La bandiera bianco-rosso-verde venne usata da altri stati napoleonici durante il Risorgimento e, poi dal Regno delle Due Sicilie. Nelle lotte risorgimentali divenne un simbolo comune. Lo adottò anche la Repubblica Romana (1849). Nel 1861 divenne la bandiera del Regno d'Italia (con sequenza verticale verde-bianco-rosso). Venne poi confermato dalla Repubblica Italiana nel 1946, togliendo lo stemma dei Savoia che campeggiava nel bianco. Alle celebrazioni di oggi (Reggio Emilia, ore 11) partecipa la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati.

Sea Watch – Continua lo stallo. La "Sea Watch 3" con i suoi 32 migranti a bordo e la "Sea Eye" (con 17) continuano a incrociare nelle acque maltesi. Anche il Papa ha implorato la Ue, l'Italia e Malta a por fine a questa situazione vergognosa. Salvini ha risposto che lui risponde agli italiani e non ai vescovi. Di Maio ha detto che "decide il governo" anche se ripete che bisogna sbarcare i bambini. Per il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, non è vero che i porti italiani sono chiusi. Effettivamente, se lo fossero, la cosa dovrebbe risultare al ministro dei Trasporti che ne è responsabile. Da bordo della "Sea Watch 3" arriva un appello disperato e dignitoso: "La politica deve trovare una soluzione europea e porre fine a questa situazione disumana con un porto sicuro, ora". Fin dove arriverà la disumanità di questa politica?

Stadi violenti – Si riunisce, oggi a Roma (ore 16) l'osservatorio delle manifestazioni sportive. Presenti Salvini, Giorgetti, Gabrielli (capo della Polizia), la Figc, il Coni, Leghe calcistiche, Aia (arbitri), Aic (calciatori), Aiac (allenatori). Sul tavolo il tema della violenza e del razzismo nel calcio. Molte le domande, anche alla luce di quanto è accaduto durante Inter-Napoli: si arriverà a sospendere le partite dopo un certo numero di avvertimenti in caso di cori razzisti? E chi lo decide? Solo l'arbitro? E le trasferte, vanno vietate? Le società cosa possono e debbono fare? Come affrontare il dialogo con i tifosi organizzati escludendo le fasce violente? Domande da decenni senza risposte. Altrove il problema è stato risolto. Da noi, dietro gli ululati, i fumogeni, gli scontri e i morti, girano ancora troppi interessi.

Calciomercato – La Lazio vuole Malcon (brasiliano del Barcellona), la Juve, dopo Ramsey, punta (per l'anno prossimo) su Jordi Alba (Barca) e Romero (Genoa). L'Inter segue Robben (Bayern) e Andersen dalle Sampdoria. La Roma vuole il giovane difensore Mancini (Atalanta) e sarebbe pronta a dare in cambio addirittura Perotti. Il Milan, persi Gabbiadini e Fabregas, vira su Carrasco, sui giovani come il belga Leander Dendoncker (Wolverhampton), su Tieleman e Abanda (Monaco) e su Sensi del Sassuolo. Ma il mercato rossonero sembra il meno lineare: giovani o grandi campioni? Italiani o stranieri? E chi esce: Kessie o addirittura Higuain? Gattuso è sull'otto volante. Guidano Leonardo, Maldini e Gazidis mentre il tecnico sente circolare troppi nomi e rischia di andare in confusione. Il Napoli guarda al genoano Kouamé (ma così Preziosi dovrebbe rifare la rosa da capo) e a Lozano (Psv). Possibili in uscita Diawara e Roig.

 

 

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