Con il suo cellulare e molto coraggio, è riuscito a chiamare i soccorsi. Il padre, operaio, è egiziano: "E' nato qua. Spero che possa avere la cittadinanza italiana"

La cittadinanza italiana? "Speriamo di averla. Per me il secondo Paese è l'Italia". Così Khalid Shehata, 50 anni, operaio egiziano, in Italia dal 2001, padre di Ramy, il 13enne (nato a Milano nel 2005) che con il suo telefonino, (ha fatto finta di consegnarlo al sequestratore), ha chiamato i soccorsi ieri mattina.

Ramy era uno dei ragazzini a bordo dell'autobus partito da Crema (dove vive anche la sua famiglia),dirottato e bruciato. "E' nato qua. Per me mio figlio è un grande eroe, ha salvato la vita di 53 persone. Io sono orgoglioso per lui, perché ha fatto benissimo. L'ho abbracciato appena l'ho visto". E il ragazzino, a chi gli chiedeva se si sente italiano, ha detto: "Sì, metà e metà".

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