Donna accoltellata a Milano, la confessione dell’aggressore: “Vittima scelta a caso”

Donna accoltellata a Milano, la confessione dell’aggressore: “Vittima scelta a caso”

“L’ho colpita perchè è simbolo del potere economico”

di Francesco Floris

È stata scelta a caso, Anna Laura Valsecchi, la 43enne accoltellata alla schiena lunedì mattina in piazza Gae Aulenti a Milano. Diventata sua malgrado il “simbolo del potere economico” contro cui Vincenzo Lanni ha voluto scagliare la propria rabbia di ex informatico, disoccupato, senza fissa dimora e con l’ultima residenza nota, e ancora in corso, all’indirizzo del carcere di Bollate. Sono le parole con cui il 59enne fermato lunedì sera con le accuse di tentato omicidio e porto abusivo di armi o oggetti atti offendere, ha provato a spiegare il ‘perché’ del suo folle gesto ripreso dalle telecamere di sorveglianza di Porta Nuova alle 8.58 della mattina. Alla pm Maria Cristina Ria ha detto non conoscere la vittima e di averla “aggredita per mera scelta casuale”. Avrebbe invece premeditato “l’aggressione in un luogo simbolo del potere economico, ovvero accanto al palazzo dell’Unicredit” di Milano e avrebbe voluto ferire la 43enne per “colpire, attraverso lei, il contesto nel quale si trovava”. Il fatto che la donna lavorasse come manager all’interno del palazzo Unicredit, dove ha sede Finlombarda, è un “fattore del tutto estemporaneo”. L’uomo originario di Bergamo avrebbe confessato in maniera lucida quanto compiuto al mattino, riconducendo il suo gesto a “forte risentimento nei confronti della comunità di recupero che lo scorso giovedì lo aveva allontanato per cattiva condotta” e alla “insofferenza per il licenziamento subito 10 anni prima da parte di un’azienda di programmazione informatica per cui lavorava”. Poche ore prima, rintracciato dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Milano Duomo nei pressi di un hotel di via Vitruvio in cui risultava dalla banca dati ‘alloggiati’ che avesse dimorato fino al 30 ottobre, alla domanda se sapesse perché lo stavano cercando ha risposto laconicamente: “L’ho fatto”.

“Spero che la donna stia bene”

L’aggressore ha detto: “Spero che la donna che ho colpito stia bene”. Ha spiegato di aver acquistato il “coltello da cucina non oggi” e di aver gettato il giubbino che indossava durante le precedenti ore che in effetti al pomeriggio era stato rinvenuto nel cestino di un bar all’Esselunga di viale Famagosta. In attesa che il decreto di fermo disposto dalla Procura di Milano venga vagliato da un gip si indaga intanto anche sul passato di Lanni e su quale fosse la sua attuale condizioni giuridica: era libero, avendo espiato la pena di 8 anni di cui tre in struttura psichiatrica dopo la condanna per una doppia aggressione ai danni di due anziani, avvenuta a poche ore di distanza il 20-21 agosto 2015 nei comuni della bergamasca di Villa di Serio ed Alzano Lombardo, quando fu fermato e processato sempre per tentato omicidio. Il 59enne si sarebbe in una comunità nel Varesotto per il percorso di reinserimento ed è vero che all’identikit dell’uomo utile agli inquirenti per rintracciarlo ha contribuito, oltre alla sorella gemella che aveva visto le foto diffuse dalle forze dell’ordine, anche il responsabile della comunità Exodus di Villadosia, in provincia di Varese. La vittima nel frattempo s trova ancora ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano. Ha trascorso una notte tranquilla dopo l’intervento durato due ore ed eseguito dagli specialisti del Trauma Center di Niguarda. Ha riportato traumi e ferite all’addome e al torace. La situazione al momento è stabile, la prognosi rimane riservata.

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