C’è un fermato per l’omicidio di Marco Veronese, il 39enne ucciso a Collegno, alle porte di Torino, nella notte del 23 ottobre. Secondo quanto reso noto dalla procura diretta da Giovanni Bombardieri, si tratta “di una persone legata sentimentalmente alla ex compagna della vittima, che, come detto, ha confessato l’omicidio“, si legge nella nota della procura.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Torino e della Compagnia di Rivoli, hanno consentito di ricostruire l’arrivo sul luogo del delitto del presunto responsabile dell’omicidio, “nonché la sua fuga successiva, utilizzando un veicolo il cui percorso è stato seguito e ricostruito” dagli investigatori, grazie all’acquisizione e all’ì esame da parte dei Carabinieri “delle registrazioni di centinaia di sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati”.
Si cerca l’arma del delitto
È ancora in corso la ricerca dell’arma usata dall’uomo, classe 1976, legato sentimentalmente alla ex compagna di Marco Veronese che ha confessato di aver ucciso il 39enne, accoltellato a Collegno, alle porte di Torino in via Sabotino, all’angolo con corso Francia, lo scorso 23 ottobre. La confessione del 49enne ha trovato primi riscontri nelle indizi raccolti dai carabinieri, che sono arrivati a lui anche grazie alle analisi dei tabulati telefonici. Alla base del gesto, secondo una prima ricostruzione, ci sarebbero dissidi familiari legati ai figli che Veronese ha avuto con la ex compagna, legata ora all’uomo che ha ucciso il 39enne.

