L’applauso ha rotto il silenzio di quei momenti concitati mentre si scavava tra le macerie della Torre dei Conti per tirarlo fuori. La flebile speranza di salvarlo è rimasta attaccata per ore ad una maschera dell’ossigeno e allo sforzo dei vigili del fuoco di Roma, che poco dopo le 22.30 lo hanno estratto. Ma il suo cuore, dopo un primo arresto cardiaco e una manovra di rianimazione sul posto, ha cessato di battere all’arrivo a sirene spiegate al pronto soccorso del Policlinico Umberto I. La prima manovra salvavita è stata praticata a pochi metri da largo Corrado Ricci, vicino al Colosseo, dove questa mattina si è verificato il duplice crollo.
La moglie dell’uomo, il 66enne Octay Stroici impegnato nei lavori di restauro del monumento medievale, è stata sostenuta sul posto dagli psicologi della sala operativa sociale del Comune. La donna ha seguito da vicino le operazioni di recupero, con accanto il sindaco Roberto Gualtieri e il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Subito dopo il salvataggio e l’estrazione dalle macerie di Octay, il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, il sindaco Roberto Gualtieri e il ministro della Cultura Alessandro Giuli si sono complimentati con i vigili del fuoco del comando provinciale di Roma, per l’operazione di salvataggio condotta con precisione e professionalità, nonostante la “complessità dell’intervento”. I vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta per rimuovere le macerie e raggiungere l’operaio, con le squadre Usar (Urban Search and Rescue -ndr) che hanno utilizzato sensori e sonde acustiche.
Cinque persone estratte vive dalle Torre dei Conti
Il primo crollo è avvenuto intorno alle 11.30, durante i lavori di restauro della Torre dei Conti, uno dei più importanti monumenti medievali di Roma. Cinque persone sono state estratte vive, tre con ferite lievi e uno, gravemente ferito, trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale San Giovanni. L’uomo estratto, poi morto dopo il trasporto in ospedale, faceva parte della stessa squadra di operai che era impegnata nel cantiere.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, con la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia Locale di Roma Capitale e operatori del 118. L’area è stata transennata e messa in sicurezza dai Carabinieri della Compagnia Roma Centro e del Comando di Piazza Venezia, che hanno effettuato i primi rilievi e indagini insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro e alla Asl.
Aperto un fascicolo di indagine
La Procura della Repubblica di Roma, con il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il sostituto Mario D’Ovinola, ha aperto un fascicolo d’indagine ipotizzando i reati di omicidio colposo, disastro colposo, lesioni personali ed ha disposto il sequestro dell’area. Subito dopo l’estrazione dell’ operaio in fin di vita dalle macerie, i carabinieri hanno apposto i sigilli. Una prima informativa è già stata trasmessa dagli investigatori, mentre sono stati ascoltati gli operai presenti al momento dell’incidente e i titolari delle imprese coinvolte.
Secondo quanto comunicato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, il cedimento avrebbe interessato “il contrafforte centrale del lato meridionale della Torre”, provocando “il collasso parziale del basamento a scarpa e successivamente parte del vano scala e del solaio di copertura”.
La ristrutturazione della Torre dei Conti
Il monumento, chiuso al pubblico dal 2007, era al centro di un importante progetto di recupero finanziato con fondi del Pnrr ‘Caput Mundi’. L’intervento, dal valore complessivo di 6,9 milioni di euro, prevedeva opere di consolidamento statico, restauro conservativo, installazione di nuovi impianti e la realizzazione di un percorso museale dedicato alle fasi più recenti dei Fori Imperiali. Il primo lotto dei lavori, iniziato nel giugno 2025, era praticamente concluso e aveva riguardato la bonifica dell’amianto e alcune lavorazioni preliminari per un valore di circa 400mila euro.
Il cedimento
“Prima dell’apertura del cantiere” – spiegano dalla Sovrintendenza – “erano state effettuate indagini strutturali e prove di carico che avevano confermato la stabilità della struttura”. Le cause del duplice cedimento, avvenuto a poca distanza di tempo tra un episodio e l’altro, restano comunque ancora da chiarire e per questo verrà disposta una superperizia. Gli investigatori intendono verificare se tutte le misure di sicurezza previste nei cantieri di restauro fossero state rispettate e se vi siano state eventuali anomalie nei lavori o nelle condizioni del materiale.
Subito dopo il recupero dell’operaio ferito, il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Adriano De Acutis, ha spiegato: “Sono intervenuti 140 uomini delle varie specialità. Sono state 12 ore di lavoro veramente estenuanti“. La salma dello operaio è stata messa a disposizione del magistrato per l’autopsia che verrà effettuata all’istituto di medicina legale in piazza del Verano.

