Quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Alex Marangon, il barman di 25 anni che ha perso la vita nella notte tra il 29 e il 30 giugno del 2024, mentre partecipava a una festa nell’Abbazia di Santa Bona a Vidor, in provincia di Treviso. Gli indagati sono due curanderos colombiani, Jhonni Benavides e Sebastian Castillo, difesi dall’avvocato Oscar Palet Santandreu, e Andrea Zuin e la sua compagna Tatiana Marchetto, gli organizzatori dell’evento, rappresentati dall’avvocato Cesare Dal Maso. L’ipotesi di reato, secondo quanto confermato a LaPresse da fonti legali, è “morte in conseguenza di altro reato”.
Il ragazzo morì dopo volo di 15 metri: aveva assunto droga in rito sciamanico
Marangon stava prendendo parte a un raduno spirituale new age dove assunse, secondo quanto stabilito dall’autopsia, un mix di ayahuasca e cocaina, che potrebbero aver provocato nel ragazzo una crisi psicotica. Marangon morì dopo un volo di 15 metri dalla terrazza dell’abbazia. Le ferite sul suo corpo, sempre secondo l’autopsia, erano compatibili sia con il gesto volontario sia con una possibile colluttazione. I genitori del 25enne, assistiti dall’avvocato Stefano Tigani, avevano presentato una querela a metà agosto contro i quattro organizzatori e Alexandra Diana da Sacco, per i reati di morte conseguenza di altro reato e cessione di sostanze stupefacenti e una denuncia, ma senza nomi, per omicidio volontario.