Chiude il sito sessista, Agcom: “Tema va posto a livello Ue”

Chiude il sito sessista, Agcom: “Tema va posto a livello Ue”
14 aprile 2025, Amburgo (Photo by: Marcus Brandt/picture-alliance/dpa/AP Images)

Il commissario dell’Authority Capitanio: “Chi ruba foto ruba dignità”

Chiude definitivamente i battenti ‘Phica.net’, il sito sessista finito nel centro della bufera nei giorni scorsi a causa della diffusione di foto e video sottratte illecitamente a centinaia di donne ignare, comprese esponenti politiche e personaggi dello spettacolo.

Ad annunciare lo stop del forum online sono stati gli stessi gestori che con una nota hanno voluto anche prendere le distanze da quegli utenti ritenuti responsabili, a detta loro, “di comportamenti tossici che hanno spinto ‘Phica’ a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di farne parte”. “Phica è nata come piattaforma di discussione e di condivisione personale – hanno spiegato i gestori -, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro. Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario”.

Al di là della chiusura del sito, il tema del rispetto della privacy, e del contrasto alla circolazione online di materiale sottratto illecitamente, accende il dibattito, con una condanna che mai come in questo caso è trasversale. Il commissario AgCom, Massimiliano Capitanio ha dichiarato: “Chi ruba foto ruba dignità. Non basta chiudere, chi ha sbagliato non può restare impunito. Agcom, in qualità di Digital Services Coordinator Dsc ha il compito di ricomporre questo mosaico e portare la questione anche a livello europeo, affinché vi sia una reazione convinta e coordinata di tutte le Istituzioni”.

L’ex M5S Sarti: “Anche mie foto sul sito sessista”

A parlare a LaPresse è invece l’ex deputata grillina Giulia Sarti, vittima diversi anni fa proprio di un caso di Revenge porn: “Ho saputo oggi che sul sito in questione c’erano anche immagini mie e devo quindi valutare con il mio avvocato come aggiungere la mia alle altre denunce – ha raccontato -. Purtroppo siti di questo genere sono più di quanti si immagina e non riguardano solo personaggi pubblici ma anche persone comuni, che fanno più fatica a difendersi”.

Per il Codacons, soddisfatto dalla chiusura del portale, “le principali piattaforme social continuano a essere invase da contenuti sessisti, violenti e lesivi della dignità delle persone. Non è accettabile che i giganti delle telecomunicazioni incassino profitti miliardari offrendo un servizio agli utenti e, allo stesso tempo, si dichiarino estranei alle responsabilità per ciò che viene pubblicato”.

Sulla vicenda sono intervenuti infine anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che hanno esortato le vittime a denunciare episodi simili. “L’idea della denuncia collettiva, così come proposto da alcune donne del Partito democratico, mi trova assolutamente d’accordo”, ha detto il primo cittadino di Roma; “Il corpo e la reputazione delle donne meritano protezione e rispetto”, sono state invece le parole del governatore laziale.

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