Si è concluso alle 23.15 di domenica sera, nel porto di Savona, lo sbarco delle 146 persone soccorse dalla Life Support, la nave di ricerca e soccorso di Emergency, nel Mediterraneo Centrale. Tra le giornate di mercoledì 6 agosto e giovedì 7 agosto, la nave ha effettuato tre diversi interventi di soccorso. La Life Support aveva prestato assistenza prima a due imbarcazioni sovraffollate, inadeguate alla navigazione e con persone in condizioni precarie a bordo: un gommone con 31 persone tra cui una donna incinta e undici minori non accompagnati e un gommone bianco sovraffollato di persone senza giubbotti salvagente con 47 naufraghi di cui tre minori. L’ultimo soccorso ha visto la nave dell’ong impegnata con il salvataggio di 69 persone, trasportate da un’imbarcazione in vetroresina sovraffollata, che si è avvicinata alla Life Support a grande velocità e che si è poi affiancata in maniera pericolosa alla nave in corsa, mentre i guidatori incitavano le persone a saltare a bordo della Life Support. Le operazioni sono state molto complicate poiché nel tentativo di lanciarsi sulla nave alcuni naufraghi sono caduti in acqua, sprovvisti di salvagenti. Uno dei naufraghi è stato evacuato con un elicottero della Guardia Costiera perché versava in condizioni mediche critiche. “Abbiamo impiegato quattro giorni di navigazione per arrivare al porto di Savona assegnatoci dalle autorità. L’assegnazione di un porto di sbarco così distante dal luogo del salvataggio non solo non tiene conto delle sofferenze delle persone a bordo, ma ci obbliga a restare lontani dalla zona operativa nel Mediterraneo Centrale per molto tempo. Le navi da ricerca e soccorso devono rimanere dove sono necessarie invece che passare così tanto tempo per raggiungere porti distanti – dichiara Domenico Pugliese, comandate della Life Support di Emergency – ringraziamo le autorità e i volontari di Savona che ci hanno assistito e hanno permesso che le operazioni di sbarco fossero svolte senza difficoltà. Un augurio va alle persone che abbiamo sbarcato, sperando possano trovare il giusto supporto piscologico, medico e legale. Non posso non pensare al ragazzo che è stato trasportato in elicottero perché versava in condizioni critiche, gli auguriamo il meglio”.