Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria da inizio anno e fino al 31 luglio del 2025 ha registrato complessivamente 146 decessi nelle carceri italiane, tra i quali 46 suicidi (31,5%), 30 decessi per cause da accertare (20,5%), 69 decessi per cause naturali (47,3%) e un decesso per cause accidentali(0,7%). È quanto si legge nel report diffuso dal Garante dei detenuti.
“I numeri mostrano una situazione preoccupante“, scrive il Garante che ricorda la cifra di “294 suicidi totali in quattro anni che rappresentano una media annuale di 73,5 casi”. “La variazione tra il minimo del 2021 (59 casi) e il picco del 2022 (84 casi) indica un incremento del 42% nel giro di un anno, seguito presumibilmente da una stabilizzazione o lieve riduzione negli anni successivi- aggiunge -. Nel 2024 i suicidi accertati dal Dap sono 83, i decessi per cause da accertare 18”.
Ministero smentisce Garante: “Non c’è nessun allarme”
“Nessun allarme suicidi come stamani paventato dal Garante. Il dato numerico, certamente sconfortante, registrato nei primi otto mesi di questo anno è sotto la media nazionale dell’ultimo triennio”. È quanto si legge in una nota del ministero della Giustizia.
“Nei primi otto mesi del 2025 si registrano 48 suicidi nelle strutture penitenziarie con una media mensile di 6 – prosegue la nota – Certamente un numero che impone misure strategiche di ampio respiro, sulle quali il Ministero è fortemente e quotidianamente impegnato. Tanto premesso è pur sempre doveroso segnalare, per consentire una lettura corretta dei dati, che per quanto sconfortante e per quanto nella sua drammaticità imponga la profusione di un diuturno ed inesausto impegno, il dato è al di sotto della media mensile ereditata dal Governo nel 2022, che aveva visto 84 suicidi in un anno”.
Garante detenuti precisa: “Su suicidi trend in calo, nessun allarme”
Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl) smentisce in una nota “l’interpretazione” secondo cui ci sarebbe “un presunto allarme in relazione al numero dei suicidi nelle carceri” e in una nota spiega che “al 31 luglio 2025 si registra una diminuzione significativa del numero di suicidi nelle carceri italiane rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati, come riportati dallo stesso Report pubblicato, evidenziano: al 31 luglio del 2024 un totale di 58 suicidi, che scendono a 46 allo stesso periodo di quest’anno, con una riduzione quindi di 12 unità”.
L’avvocato Irma Conti, componente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, sottolinea: “Questa riduzione può rappresentare un possibile miglioramento delle condizioni detentive o dell’efficacia delle misure di prevenzione adottate. Il trend, illustrato nel grafico n. 2 del Report, evidenzia in modo chiaro il divario tra i due anni”.
Ogni altra interpretazione è, pertanto, fuorviante della realtà dei fatti”.
Pd: “Cinismo Nordio senza limiti, non conosce vergogna”
“Il cinismo, la spudoratezza e la spregiudicatezza del ministro Nordio e del suo ministero non conoscono limiti. Le carceri italiane sono ormai una vera e propria emergenza nazionale per combattere la quale questo Governo non sta facendo nulla”. Così Debora Serracchiani, responsabile giustizia dem, contattata da LaPresse sulla situazione delle carceri italiane.
“Neppure l’allarme di oggi del solitamente silente Garante dei detenuti smuove le coscienze dei vertici di via Arenula – aggiunge -. Tutte le proposte fatte fin qui, dalla liberazione anticipata, alle case territoriali, alle comunità e strutture per detenuti tossicodipendenti e con disagio psichiatrico, sono finite in un cassetto o sono state sonoramente bocciate dalla maggioranza. Del resto, un ministro che pensa che il sovraffollamento serva per impedire i suicidi, non conosce neppure la vergogna“.
Avs: “Da Nordio insulto a intelligenza, dati suicidi non da Paese civile”
“In Italia oggi non c’è proprio nulla di normale sul tema carceri”. Così la senatrice di Avs Ilaria Cucchi che, contattata da LaPresse sul tema carceri, risponde al ministro Nordio, “che si lamenta per ‘il diuturno impegno’ richiesto allo Stato per evitare i suicidi della disperazione dovuta alle condizioni delle nostre carceri”. “Da uno a cento non si può parlare di ‘normalizzazione’ quando un essere umano viene costretto al suicidio come unica via per sottrarsi alla tortura di una condizione disumana – afferma Cucchi -. Parlare di ‘normalizzazione’ di fronte a decine e decine di morti che continuano a verificarsi in un Paese che vuol definirsi civile e democratico è un insulto all’intelligenza e alla sensibilità dei cittadini. ‘Nessuno’ e cioè zero è il solo dato che può essere definito ‘normale’ quando parliamo di suicidi in carcere”.
Magi: “Suicidi strage di Stato ma governo fa macabra contabilità”
“Il governo prova grottescamente a smentire la gravità della situazione dei suicidi nelle carceri fornita dal Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà e fa una macabra contabilità per vincere la gara con i precedenti governi sui numeri dei detenuti che si sono tolti la vita. Peccato che il ministero della giustizia cancelli i 30 decessi per cause da accertare, che si sommano al numero dei morti per cause naturali che, come sottolineato opportunamente dal Garante, sono l’effetto della drammatica carenza di una effettiva assistenza sanitaria in carcere. Un bollettino di guerra di cui il governo e il ministero della Giustizia si dovrebbero solo vergognare, se non fosse che il ministro Nordio consideri il sovraffollamento una cosa positiva, perché così i detenuti si controllano tra loro e non si suicidano, mentre Delmastro, il sottosegretario che ha la delega sulle carceri, abbia ammesso candidamente che ci gode a togliere l’aria ai detenuti”. Lo sottolinea il segretario di Più Europa Riccardo Magi. “Una strage di Stato vera e propria di fronte alla quale la risposta del governo è aumentare i reati, buttare quanta più gente possibile in carcere e costruire container all’interno di strutture già sovraffollate, togliendo i già ridotti spazi ai detenuti. L’urgenza indicata anche dal Garante dovrebbe essere invece quella di diminuire drasticamente le presenze negli istituti di pena. Noi abbiamo fornito le proposte, che sono sul tavolo: estendere la liberazione anticipata speciale, Case Territoriali di Reinserimento Sociale, carceri a numero chiuso e depenalizzazione dei reati meno gravi”, conclude Magi.
Giachetti (Iv): “Nordio fuori controllo e ogni giorno suicidi in cella”
“Il ministro Nordio che dice che non c’è l’emergenza suicidi è lo stesso ministro che ha sostenuto che il sovraffollamento è utile come prevenzione perché così si controllano meglio in cella”. Così Roberto Giachetti di Iv, contattato da LaPresse sulla situazione carceri. “La situazione è ovviamente fuori controllo – aggiunge – il ministro è fuori controllo, il governo se ne fotte e intanto come sappiamo ogni giorno i suicidi continuano”. “A La Russa va dato merito di aver tentato il possibile ma temo che anche lui sia stato sopraffatto dai deliri ideologici della sua maggioranza”, conclude.