Vendeva cani di razza senza pedigree, a Mantova sequestrati 70 cuccioli

Vendeva cani di razza senza pedigree, a Mantova sequestrati 70 cuccioli

La 34enne pubblicizzava le cucciolate sui social. Gli animali trattati bene

Vendeva cuccioli di bassotto e barboncino come cani di razza, ingannando gli acquirenti perché privi di pedigree. Una frode bloccata dai Carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare di Mantova che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Mantova, hanno denunciato 2 persone. L’indagine, avviata a settembre 2024,si è conclusa in queste ore, con il sequestro di 70 cani: cuccioli di barboncino e bassotto, tutti ben tenuti, non maltrattati, ma in condizioni non compatibili con la loro etilogia, e con l’epilogo della denuncia a piede libero di un medico – veterinario. Siamo ad Asola dove una donna di 34 anni, proprietaria di un allevamento cinofilo non autorizzato, pubblicizzava e vendeva cucciolate su Facebook, Instagram e Tiktok. La stessa aveva profili social con più di 53mila followers, e un giro d’affari imponente: Il costo per l’acquisto di un cucciolo variava dai 1.000 ai 3.000 euro, con caparre a partire da 500 euro. Le indagini hanno accertato che tutti i cani erano pubblicizzati come esemplari provvisti di pedigree, ma in realtà il pedigree di cui erano muniti non era quello ENCI, unico riconosciuto in Italia, ma pedigree esteri senza alcun valore sul territorio nazionale.

I cuccioli avevano colorazioni blue e tigrato

I cuccioli avevano mantelli delle colorazioni grigio, blu, lilla, tigrato, pubblicizzati dall’allevatrice per attrarre i clienti, colorazioni che assolutamente non sono ammesse dallo standard di razza fissato dalla Federazione Cinologica Internazionale e per le quali sarebbe stato impossibile ottenere un qualunque pedigree legittimo in ambito nazionale. Inoltre i cuccioli rinvenuti erano allevati in strutture completamente non autorizzate sia dal punto di vista amministrativo che da quello sanitario, motivo per il quale i Militari del Nucleo Investigativo Carabinieri Forestale di Mantova hanno proceduto al sequestro degli stessi e delle relative strutture con urgente obbligo di adeguamento.Nonostante l’allevamento fosse abusivo e, di conseguenza, non fosse autorizzato alla scorta farmaci, i Carabinieri hanno rinvenuto un cospicuo numero di farmaci, posti sotto sequestro. La 34enne proprietaria dell’allevamento abusivo è stata denunciata per detenzione di animali in condizioni incompatibili alla propria natura, frode in commercio ed esercizio abusivo della professione medico – veterinaria. Ad aiutarla un veterinario dell’Ats Valpadana del distretto Veterinario di Guidizzolo, che aveva autorizzato e certificato l’idoneità della struttura e che ora è stato denunciato per ideologico. 

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