È morto Vladimiro Zagrebelsky: il giurista, ex giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, magistrato e docente universitario, è scomparso a 85 anni a Gressoney-La-Trinité, in Valle d’Aosta. Lo comunicano la Regione Valle d’Aosta e il comune di Gressoney, che esprimono “profondo cordoglio” per la scomparsa del giurista. “Vladimiro Zagrebelsky è morto a Gressoney-La-Trinité. Il paese della Valle del Lys, che frequentava da molti anni e dove aveva instaurato profondi rapporti di amicizia con la comunità locale, era per lui ‘casa’. E di questo la Valle d’Aosta ne è profondamente orgogliosa”, si legge nella nota della Regione. “Figura di riferimento nel panorama giuridico italiano ed europeo, Zagrebelsky ha dedicato la sua vita alla tutela dei diritti fondamentali e alla difesa dei principi dello Stato di diritto, unendo rigore intellettuale, coerenza etica e impegno civile. Negli anni 2009 e 2010, l’Università della Valle d’Aosta ha potuto beneficiare della sua grande esperienza come docente presso la Facoltà di Scienze Politiche, dove ha tenuto un corso per studenti del terzo anno, allora giudice italiano della Corte europea dei Diritti dell’uomo. È stato poi confermato come docente negli anni accademici successivi, assieme a figure di grande prestigio come Luciano Violante e Guido Neppi Modona”, prosegue la nota. “Alla sua famiglia, al fratello Gustavo, ai suoi colleghi e a quanti ne hanno apprezzato l’opera e la levatura morale, giungano le più sentite condoglianze da parte dell’Amministrazione regionale, del Comune di Gressoney-La-Trinité e dell’intera comunità valdostana“, conclude la Regione.
Chi era Vladimiro Zagrebelsky
Vladimiro Zagrebelsky (Torino, 25 marzo 1940 – Gressoney-La-Trinité, 5 agosto 2025) è stato un magistrato e giurista italiano di grande rilievo, noto soprattutto per essere stato giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo dal 2001 al 2010. Nato a Torino il 25 marzo 1940, fratello maggiore di Gustavo Zagrebelsky (ex presidente della Corte costituzionale italiana), discende da una famiglia di origini russe rifugiatasi in Italia dopo la Rivoluzione. Si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino nel 1963 e ha conseguito la libera docenza in Diritto penale nel 1970.
Ha fatto parte del Consiglio Superiore della Magistratura in due mandati (1981‑85 e 1994‑98) redigendo anche la sentenza relativa ai magistrati iscritti alla loggia massonica P2, e ha inoltre presieduto la commissione ministeriale per l’adeguamento del sistema giudiziario al nuovo Codice di procedura penale nel 1989. Dal 1998 al 2001 è stato responsabile dell’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, nominato da Giovanni Maria Flick. È stato inoltre presidente della Commissione delle Nazioni Unite per la prevenzione della criminalità.
A partire dal 2010, ha diretto il Laboratorio dei Diritti Fondamentali (LDF) dell’Università di Torino. Era socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino ed editorialista per il quotidiano La Stampa.
Il cordoglio del mondo politico
“A nome mio personale e di tutta la comunità dem voglio esprimere il più profondo cordoglio per la scomparsa di Vladimiro Zagrebelsky, grande giurista, già giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, magistrato e docente universitario. Ci stringiamo in queste ore ai suoi familiari e al fratello Gustavo”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein. Cordoglio anche dal Movimento 5 Stelle: “Con la scomparsa di Vladimiro Zagrebelsky perdiamo non solo un giurista di straordinario rigore e valore, ma anche e soprattutto una voce lucida e coraggiosa della coscienza civile del nostro Paese. Ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti, della giustizia e della legalità, contribuendo in modo decisivo al rafforzamento dello Stato di diritto. La sua è una perdita profonda per l’Italia. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che gli sono stati vicini”, scrivono in una nota gli esponenti M5S in commissione Affari costituzionali al Senato e alla Camera.