È stata la Corte di Cassazione a indicare alla Procura di Milano di svolgere indagini sulla “legittimità dei titoli edilizi” e l’abuso delle ristrutturazioni edilizie in città. È un dettaglio che apprende LaPresse sulla genesi dell‘inchiesta sull’urbanistica che ha portato agli arresti ai domiciliari e in carcere di imprenditori e architetti, fra cui Manfredi Catella e l’ex assessore Giancarlo Tancredi. È l’autunno del 2022. Allora c’è una sola indagine aperta, quasi per caso, con la polizia locale dalla pm Marina Petruzzella, da poco arrivata a Milano dalla sezione gip-gup di Palermo. Il suo fascicolo riguarda il palazzo nel cortile ‘Hidden Garden’ dei costruttori di Bluestone di Andrea Bezziccheri, ora in carcere per corruzione. Un solo capo d’imputazione di abusi edilizi per aver demolito due palazzine di 12 metri per costruire un unico immobile di 27 metri a carico di Bezziccheri e 3 funzionari del Comune di Milano. L’ipotesi è la “violazione” di norme del Piano di governo del territorio sulle “altezze” dei nuovi edifici all’interno di cortili come definiti nel Pgt 2012. Nell’ottobre 2022 la pm sequestra il cantiere d’urgenza dopo aver chiesto a vari procuratori aggiunti di controfirmare il provvedimento. Lo fa l’ex aggiunto Alberto Nobili, prossimo alla pensione. Il 24 ottobre la gip Daniela Cardamone rigetta il sequestro. L’ordinanza del gip è confermata dal Riesame. La Procura impugna in Cassazione. Ad aprile 2023 gli ermellini le danno ragione rinviando le carte al Riesame, che motiverà nuovamente a favore di costruttori. Quel provvedimento cautelare diventerà definitivo in un’altra sezione della Cassazione in quello che, a oggi, è l’unico provvedimento in cui i pm hanno subito una ‘sconfitta’ da quando sono partite le indagini sull’urbanistica.
L’input degli ermellini alla Procura
Nelle motivazioni di quella sentenza la Cassazione specifica: ci si occupa “in questa sede” della “legittimità dei titoli edilizi abilitativi rilasciati” ma non “sotto il profilo della relativa tipologia di ristrutturazione” o di “nuova opera”, scrivono. Tra parentesi indicano a quali sentenze della sezione specializzata in materia ambientale e urbanistica fare riferimento. Per la Procura è un assist. Si accorge di non aver notato, né contestato l’utilizzo della categoria di “ristrutturazione edilizia” al posto di “nuova costruzione”, con i relativi sconti sugli oneri di urbanizzazione e il contributo di costruzione (oggi anche al vaglio della Corte dei Conti per i danni erariali), la possibilità di ricorrere alla procedura semplificata della Scia alternativa al permesso a costruire e l’aumento del carico urbanistico e quindi il reato di lottizzazione abusiva. È maggio 2023. Da quel momento parte una slavina di inchieste con tutti questi profili che porteranno nel 2025 agli arresti per corruzione e falso.