La chiusura indagini per la strage di Brandizzo riporta alla memoria quella della Thyssenkrupp. “Ho veramente paura che andrà così, che nessuno pagherà. Ti senti impotente, disperata, umiliata, ci sono tante di quelle sensazioni e sentimenti. E quando succedono di nuovo… Purtroppo nessuno paga, io dico sempre che non so se negli altri Paesi è così come da noi, ma da noi è una vergogna, c’è da vergognarsi di essere italiani”. Così a LaPresse Rosina Platì, mamma di Giuseppe Demasi, una delle vittime della strage della Thyssenkrupp di Torino del 2007, a proposito della chiusura indagini per la strage di Brandizzo del 2023, nella quale risulta caduta l’ipotesi di accusa di omicidio volontario.
“Era stato dato l’omicidio volontario, per questo è analogo al nostro processo, perché anche noi avevamo quello, per fortuna per modo di dire fino in appello l’abbiamo mantenuto. Poi purtroppo è andata come è andata” aggiunge “lo sappiamo tutti, quindi è successo uguale. Purtroppo l’omicidio volontario fino in Cassazione non se lo porta nessuno, non sarà mai così in Italia” conclude, riferendosi al fatto che anche nel caso della Thyssen l’accusa fu riformulata in omicidio colposo.
“Anche se le colpe sono evidenti, tangibili, palesi, nessuno si porta questo reato (l’omicidio volontario, ndr) fino in Cassazione e nessuno paga per le colpe” dice la donna, sconsolata. “Capisco i parenti, quello che stanno passando, quello che stanno provando in questo momento, perché ci siamo passati diverse volte, però il risultato è sempre uguale, nessuno paga, mi spiace, dico poi sempre le stesse cose alla fine, perché la realtà è questa. Nessuno paga, in questo Paese non paga nessuno, poi specialmente i potenti” aggiunge.
“Alla fine va così per tutti, lottiamo, prendi la strage di Viareggio, prendi la strage di Brandizzo, prendi la strage di quando è caduto il ponte Morandi, nessuno paga, c’è qualcuno che ha pagato? Nessuno, sono triste perché ripenso a quello che è successo a noi, mi viene in mente tutto e è una grande sofferenza” aggiunge Rosina Platì riferendosi sia a quanto accaduto a Brandizzo. “E’ impotenza, è impotenza perché vorresti spaccare il mondo, ma non sai cosa fare e come fare. Sembra sempre che nessuno paghi, continuo a ripeterlo ma è così”.
La chiusura indagini per Brandizzo
Per la strage di Brandizzo in cui hanno perso la vita cinque operai oggi, 24 luglio 2025, sono stati notificati gli avvisi di chiusura indagini a 24 tra persone e società (Rfi, Sigifer, Clf). L’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale è caduta, rimangono a vario titolo le accuse di omicidio e disastro colposi.