Naufragio Cutro: a processo sei militari di Gdf e guardia costiera

Naufragio Cutro: a processo sei militari di Gdf e guardia costiera
Anniversario della strage di Cutro

Sono accusati di naufragio e omicidio colposo

Andranno a processo i sei fra ufficiali e sottufficiali della guardia di finanza e della guardia costiera indagati dalla procura di Crotone a vario titolo per naufragio e omicidio colposo nell’inchiesta sul naufragio di Cutro. Il gip del tribunale di Crotone ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Pasquale Festa di rinviare a giudizio il capoturno della sala operativa del reparto aeronavale della guardia di finanza Giuseppe Grillo, i suoi colleghi delle fiamme gialle Alberto Lippolis, Antonino Lo Presti e Nicolino Vardaro.

Con loro verranno processati il prossimo 14 gennaio anche Nicola Nania e Francesca Perfido della guardia costiera. Secondo la procura di Crotone dopo aver visto il caicco con a bordo 180 persone in difficoltà le abbandonarono al loro destino. La guardia costiera perché sosteneva che non c’era un rischio conclamato di naufragio e la guardia di finanza perché decise di tornare indietro e interrompere l’operazione di polizia proprio per le condizioni proibitive del mare.

 Salvini: “Rinviare a giudizio militari, vergogna

“Una sola parola: vergogna. Processare sei militari, che ogni giorno rischiano la vita per salvare altre vite. Vergogna”. Così sui social il leader della Lega Matteo Salvini. 

Piantedosi: “Vicini ai 6 militari rinviati a giudizio”

“Sono certo che i quattro operatori della Guardia di finanza e i due delle Capitanerie di porto che sono stati rinviati a giudizio per la tragedia di Cutro dimostreranno la propria completa estraneità rispetto alle accuse che vengono loro rivolte. La responsabilità per le disgrazie causate dalla spietatezza dei trafficanti di esseri umani non può essere in alcun modo estesa a chi ha sempre lavorato quotidianamente per assicurare la salvaguardia della vita delle persone in mare e l’affermazione della legalità in scenari complicati. Saremo vicini a loro in ogni modo per sostenerli in questa battaglia di giustizia e di civiltà”. Lo afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

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