Il ragazzo a 17 anni uccise i genitori e il fratellino nella villetta di famiglia nel milanese

Il Tribunale dei Minori di Milano nel processo con rito abbreviato ha condannato a 20 anni Riccardo Chiarioni, il ragazzo che nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre scorso, quando era ancora 17enne, sterminò a coltellate i genitori e il fratellino di 12 anni nella villetta di famiglia a Paderno Dugnano, nel Milanese. Al giovane non è stata riconosciuta la semi incapacità, come accertato dalla perizia psichiatrica disposta dalla gip e redatta dallo psichiatra Franco Martelli. Sono invece state riconociute le attenuanti generiche e quella della minore età prevalente su tutte le aggravanti. 

Il legale aveva chiesto il proscioglimento

La Procura aveva chiesto la condanna a 20 anni per il ragazzo che nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre scorso, quando era ancora 17enne, sterminò a coltellate i genitori e il fratellino di 12 anni nella villetta di famiglia a Paderno Dugnano, dove poche ore prima era stato festeggiato il compleanno del padre. Il suo legale aveva chiesto il proscioglimento per incapacità totale di intendere e di volere, o in subordine,  di riconoscere che le attenuanti prevalgano sulle aggravanti – tra cui la premeditazione – tenendo conto del vizio parziale di mente accertato dalla perizia psichiatrica disposta dalla gip.  L’esame dello psichiatra Franco Martelli, avrebbe accertato che il giovane viveva sospeso tra “realtà e fantasia” quando decise di uccidere padre, madre e fratello 12enne, nella convinzione che, cancellando la sua vita precedente sarebbe riuscito a liberarsi dal disagio e a raggiungere “l’immortalità”.

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