Indagato a piede libero anche il nome di un altro ex appartenente alla polizia di Stato
Due poliziotti, in servizio nella Capitale, sono stati arrestati assieme ad altre 14 persone dai finanzieri del comando provinciale di Roma, su delega della direzione distrettuale antimafia della procura di Roma. Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e, tra le altre, di detenzione illecita di armi, rapina, ricettazione e riciclaggio le accuse di cui dovranno rispondere. Tredici persone sono finite in carcere e tre agli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare, emesso dal gip, arriva al seguito delle indagini coordinate dalla Dda capitolina ed eseguite dagli specialisti del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma.
I poliziotti coinvolti in un sodalizio dedito allo spaccio di hashish e marijuana
Nel mirino è finito “un sodalizio” composto da cittadini marocchini, stanziato principalmente nei quartieri Casal Boccone e Fonte Meravigliosa della Capitale. Scrivono i finanzieri in una nota, che l’associazione sarebbe “dedita alla sistematica importazione di hashish e marijuana, poi rivendute all’ingrosso a vari trafficanti” soprattutto “nei quartieri Castel Romano e Alessandrino che, a loro volta, le avrebbero distribuite su numerose ‘piazze di spaccio’ – principalmente nei quartieri Don Bosco, Pigneto, Spinaceto e Capannelle – e delle province di Roma e Latina”.
Forte della presenza fissa in Spagna e Marocco di un membro dell’organizzazione, il gruppo narcotrafficante sarebbe riuscito a importare in Italia oltre 1,4 tonnellate di sostanze stupefacenti, attraverso trasporti transfrontalieri su gomma. Tra gli indagati a piede libero figura anche il nome di un altro ex appartenete alla polizia di Stato, che è stato in servizio per diversi anni in un commissariato della Capitale.
Chi sono i poliziotti arrestati a Roma
Gli indagati, secondo quanto riferito dalle Fiamme Gialle, erano incaricati di compiti specifici che andavano dal contatto con i fornitori al trasporto, dalla custodia e distribuzione dello stupefacente alla riscossione dei proventi, fino al loro successivo riciclaggio attraverso canali non convenzionali. Il gruppo poteva contare su una “cassa comune”, utile non solo per pagare stipendi agli affiliati, ma anche per sostenere chi finiva nel mirino delle forze dell’ordine. L’organizzazione disponeva inoltre di armi da fuoco, automobili modificate con doppi fondi per il trasporto illecito e dispositivi telefonici in grado di garantire comunicazioni criptate, a riprova dell’elevato livello di sofisticazione del sodalizio. Durante le indagini sono stati sequestrati oltre 660 kg di hashish e più di 50 kg di marijuana. Due persone, destinatarie della misura cautelare odierna, sono state arrestate in flagranza di reato. I poliziotti arrestati, sono Pasquale A. alias ‘il commissario’, classe 1967 posto agli arresti domiciliari e Angelo B. del 1968 portato in carcere.
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