Con un’ordinanza pubblicata venerdì scorso, la Quarta Sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso cautelare presentato da Angelo Sticchi Damiani contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, confermando la legittimità del decreto del 21 febbraio 2025 che ne aveva disposto la decadenza dalla carica di Presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI). Contestualmente, il provvedimento aveva nominato il generale Tullio Del Sette quale Commissario straordinario dell’Ente. Secondo quanto riportato nell’ordinanza, i giudici amministrativi hanno ritenuto prevalente “l’interesse pubblico alla continuità amministrativa dell’Ente” rispetto al “diritto soggettivo del ricorrente a completare il mandato, ritenuto comunque limitato nel tempo”.
Il Consiglio di Stato ha inoltre richiamato il principio costituzionale di buon andamento della Pubblica Amministrazione (art. 97 Cost.), sottolineando l’importanza della stabilità nella governance dell’ACI in una fase definita “delicata” per l’Ente. La controversia ha origine dall’interpretazione dell’art. 6 della legge 14/1978, recentemente chiarito dal legislatore attraverso l’art. 7 del Decreto Legge 208/2024, convertito in legge a febbraio. Tale norma impone un limite massimo di tre mandati consecutivi alla guida di enti pubblici con natura di federazione sportiva, quale è appunto l’ACI. In virtù di questa disposizione, è stato escluso il quarto mandato di Sticchi Damiani. Il rigetto dell’appello conferma e legittima l’azione dell’attuale Commissario straordinario, il Generale Tullio Del Sette. Le spese della fase cautelare sono state compensate tra le parti, “in considerazione della complessità giuridica della vicenda”, come specificato nell’ordinanza pubblicata il 20 giugno scorso.