Al liceo delle Scienze umane San Benedetto da Norcia si affronta la prima prova
È arrivato il momento della Maturità 2025. Al liceo delle Scienze umane San Benedetto da Norcia, in piena periferia nel quartiere Centocelle a Roma, l’edizione di quest’anno degli esami di Stato si apre come quella degli anni precedenti tra paure, speranze e tanta scaramanzia.
“Ieri sera non ho dormito, guardavo il soffitto”, “Nell’astuccio ho portato un po’ di spille che mi portano bene e un portachiavi che mi ha regalato mia nonna, mi attacco a tutto”. “Io ho portato un po’ di santini perché mi servirebbe un miracolo”. Le voci dei ragazzi e delle ragazze in attesa dell’ingresso sono concitate, nervose, preoccupate. Molti indossano un maglietta rigorosamente bianca, perché “porta bene”. Una volta entrati sui banchi rimarranno solo i vocabolari per la prova di italiano, penne, matite e amuleti vari nascosti in tasca. Sul volto la paura ma anche la voglia di chiudere un percorso di vita faticoso durato cinque anni.
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