Il 56enne era stato arrestato nel maggio scorso: era scomparso a marzo 2023 dopo aver inscenato il suo omicidio
Si è suicidato nel carcere di Uta a Cagliari Sandro Arzu, 56enne di Arzana, in Ogliastra, arrestato a fine maggio dopo due anni di ricerche a Cagliari, dove si era rifatto una vita dopo aver inscenato il proprio omicidio. Era ricercato dall’8 marzo del 2023 e accusato dell’omicidio di Beniamino Marongiu, avvenuto lo scorso luglio ad Arzana. Era accusato anche di aver ucciso nel 1990 un giovane meccanico del paese, Bruno Ferrai, finendolo a colpi di pistola in mezzo alla folla la sera di Santo Stefano, quando aveva 21 anni, con la complicità del fratello allora 19enne. I due consideravano la vittima il killer del loro padre.
“Sgomento e dolore nella casa circondariale di Cagliari-Uta dove stanotte si è tolto la vita Sandro Arzu, in carcere da tre settimane. A nulla è valso l’intervento dei sanitari che, allertati dagli agenti penitenziari, hanno tentato lungamente ma invano di rianimarlo”, denuncia in una nota Maria Grazia Caligaris dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, esprimendo “vicinanza ai familiari per questo epilogo tragico”. Arzu era stato catturato il 26 maggio dai carabinieri a Cagliari, dopo 2 anni di latitanza. Il 56enne di Arzana, in Ogliastra, era accusato di omicidio.
Sandro Arzu, cosa ha fatto
Sandro Arzu era scomparso da oltre due anni in circostanze misteriose, quando il 26 maggio 2025 fu arrestato dai carabinieri nella zona di San Michele, a Cagliari. Il 56enne, pregiudicato per omicidio e condannato in primo grado per traffico di droga, era accusato – insieme ad altre quattro persone – dell’omicidio di Beniamino Marongiu, un 52enne ucciso con nove colpi di pistola il 9 luglio 2024 nel suo paese natale. Al momento dell’arresto, Arzu era in possesso di una pistola con matricola abrasa e munizioni, custodite in un marsupio.
Arzu era sparito nel nulla nel marzo del 2023 ad Arzana, in Ogliastra, dove doveva rientrare entro le 21 per rispettare l’obbligo di soggiorno. Da allora di lui non si erano avute più notizie, alimentando l’ipotesi di un possibile agguato, anche per via del ritrovamento della sua auto, con due fori sul parabrezza e tracce di sangue a bordo.
Arzu era già sopravvissuto a un attentato nel settembre dello stesso anno: si trovava in regime di semi libertà per una condanna legata al traffico di stupefacenti, quando si era presentato all’ospedale di Lanusei con una ferita d’arma da fuoco tra collo e spalla. In quel caso, gli investigatori avevano da subito escluso l’ipotesi di un proiettile vagante, ritenendo più plausibile un agguato mirato, considerati i suoi precedenti penali.
Nel 1993 Arzu era stato arrestato insieme al fratello Luca per l’omicidio di Bruno Ferrai, ritenuto responsabile della morte del padre dei due. Per quel delitto erano stati condannati rispettivamente a 26 e 16 anni di carcere.
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