Domani l'udienza di convalida per Alessio Tucci, reo confesso

La premier Giorgia Meloni interviene sul caso di Martina Carbonaro, la 14enne vittima di femminicidio ad Afragola (Napoli): “Martina aveva solo 14 anni. Aveva la vita davanti, i sogni, le amicizie, la scuola. Le è stata tolta – scrive Meloni su X – con una violenza che lascia senza fiato, uccisa brutalmente da chi diceva di volerle bene. Un delitto spietato, che colpisce nel profondo ogni genitore, ogni cittadino, ogni essere umano”.

“La morte di Martina ci sconvolge”

“La sua morte – scrive ancora la presidente del Consiglio – ci sconvolge. Ci impone di guardare in faccia un male profondo, che non possiamo né ignorare né normalizzare: la violenza cieca e possessiva che troppo spesso si abbatte sulle donne, anche sulle più giovani. Alla famiglia di Martina va il mio abbraccio, pieno di dolore e vicinanza. Alla Giustizia il compito di intervenire con la massima severità. Alle Istituzioni il dovere di non voltarsi dall’altra parte. Sono molti i provvedimenti che abbiamo approvato finora per tentare di fermare questo male, ma dobbiamo essere consapevoli che le norme non saranno mai sufficienti se non daremo vita ad una profonda svolta culturale e sociale. In questi anni dei passi in avanti sono stati fatti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte”.

 

Domani l’udienza di convalida per Alessio Tucci

Intanto è stata fissata per domani mattina l’udienza di convalida del fermo di Alessio Tucci, il 18enne reo confesso dell’omicidio della 14enne Martina Colombaro, uccisa ad Afragola (Napoli). Nei confronti di Tucci è stato eseguito ieri un decreto di fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario pluriaggravato, anche dalla crudeltà, e per occultamento di cadavere. Tucci, difeso dall’avvocato Mario Mangazzo, è stato portato nel carcere di Poggioreale a Napoli, dove si svolgerà l’udienza di convalida davanti al gip del Tribunale di Napoli Nord.

Nei prossimi giorni la Procura aversana conferirà l’incarico per l’esecuzione dell’autopsia sul corpo della ragazza, esame che potrà chiarire alcuni importanti aspetti della vicenda, in particolare se la giovane è morta a causa del primo dei quattro colpi al volto inferti da Tucci con una pietra. Nel decreto di fermo, il pm Alberto Della Valle contesta al 18enne di aver colpito “selvaggiamente ripetutamente al capo” Martina Carbonaro “anche dopo che la stessa era riversa a terra ormai inerme”. In vista dell’autopsia la famiglia della ragazza, difesa dall’avvocato Sergio Pisani, sta valutando la possibilità di nominare un consulente di parte

Il padre del 18enne: “Era innamorato, non ossessionato”

“Vedevo mio figlio sempre tranquillo. Gliel’ho chiesto: ‘Alessio, mica hai fatto qualcosa?’. Lui mi ha sempre risposto ‘no, papà”, dice intanto il padre di Alessio Tucci, parlando ai giornalisti di quanto accaduto durante la ricerca della ragazza, la cui scomparsa è stata denunciata dalla madre la sera del 26 maggio, poi trovata senza vita nella tarda serata del 28 maggio in un casolare abbandonato nei pressi dello stadio. “Non mi ha mai detto niente – aggiunge – è venuto a casa, ha fatto una doccia. È stato con me fino alle 2 di notte, mi ha sempre detto che non aveva fatto niente. Poi all’improvviso sono venuti i Carabinieri, l’hanno preso e portato via”. 

“Mio figlio era innamorato, non era ossessionato“, ha detto ancora l’uomo. “So che si stavano lasciando perché lei stava conoscendo un altro ragazzo, il fatto che chattasse con un altro l’ha sconvolto”, ha aggiunto. “Come me lo spiego? Non lo so, non me lo so spiegare. L’ho sempre visto calmo, sereno, un ragazzo normale – dice il padre del ragazzo – non mi so spiegare cosa gli sia passato per la testa. Tutta Afragola, tutti i suoi compagni lo conoscono bene e sanno che ragazzo è”. 

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