La 21enne è accusata di omicidio premeditato e occultamento di cadavere: la prima udienza sarà il 30 giugno

Chiara Petrolini andrà a processo per il caso dei neonati sepolti a Traversetolo in provincia di Parma. La Gup del tribunale ducale, Gabriella Orsi, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti della 21enne per l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere dei due figli neonati, che aveva partorito il 12 maggio del 2023 e il 7 agosto 2024, e che successivamente aveva seppellito nel giardino del villino dove vive con la famiglia. La prima udienza è stata fissata davanti alla Corte d’Assise di Parma per il prossimo 30 giugno. Petrolini è difesa dall’avvocato Nicola Tria.

Le accuse contro Chiara Petrolini

Le accuse che il procuratore capo di Parma Alfonso D’Avino con la sostituta Francesca Arienti contestano a Chiara Petrolini sono quelle di omicidio volontario e occultamento di cadavere per il figlio che avrebbe dato alla luce e poi sepolto il 7 agosto 2024 e per quello partorito, ucciso e sepolto il 12 maggio 2023. Nel primo caso, l’infanticidio sarebbe avvenuto prima di partire in vacanza con i genitori negli Stati Uniti. Nel secondo invece, la morte del neonato sarebbe avvenuta per dissanguamento dopo il taglio del cordone ombelicale. La ragazza inoltre, come è evidenziato nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, sarebbe riuscita a tenere nascoste a tutti le due gravidanze e i due parti, e le successive soppressioni dei cadaveri le avrebbe commesse da sola senza nessun complice. Nel processo che verrà discusso dopo il rinvio a giudizio verranno valutate anche le condizioni psichiche della ragazza.

Petrolini è agli arresti domiciliari

In attesa dell’inizio del processo, Petrolini resta agli arresti domiciliari. Lo scorso febbraio i giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione avevano infatti confermato questa misura, invece di quella più afflittiva della custodia cautelare in carcere, perché “i fatti si sono svolti in presenza di condizioni non più presenti né ripetibili”. Nelle motivazioni si legge che “la concretezza della possibilità che Petrolini conosca qualcuno che, come avvenuto con Samuel Granelli, padre di entrambi i bambini deceduti e a lei legato per anni, riceva in casa e insieme al quale procrei altri figli per poi ucciderli e sopprimerne il corpo, deve essere saggiata in diretto rapporto alle restrizioni connesse alla detenzione domiciliare che, per quanto consta, non comporta, nella fattispecie, la facoltà di allontanamento, anche temporaneo, dall’abitazione”.

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