Secondo i giudici che hanno condannato all'ergastolo il 23enne non c'è l'aggravante della crudeltà e dello stalking

Elena Cecchettin, sorella di Giulia, critica la sentenza dei giudici che hanno condannato all’ergastolo Filippo Turetta secondo cui non c’è l’aggravante della crudeltà e dello stalking. “Una sentenza simile, con motivazioni simili in un momento storico come quello in cui stiamo vivendo, non solo è pericolosa, ma segna un terribile precedente“, ha scritto la ragazza in una storia Instagram. 

Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin, con 75 coltellate, l’11 novembre 2023 a Fossò, in provincia di Venezia. Il 23enne dopo aver commesso il delitto si era dato alla fuga per poi essere arrestato vicino a Lipsia, in Austria. E’ stato condannato a fine pena mai il 3 dicembre scorso. 

La sentenza dei giudici su Turetta

“Aver inferto settantacinque coltellate non si ritiene che sia stato un modo per infierire crudelmente o per fare scempio della vittima, ma il modo in cui Turetta ha compiuto il femminicidio di Giulia Cecchettin, con una dinamica certamente efferata,” si ritiene “sia stato conseguenza della inesperienza e della inabilità” del 23enne. Si legge nelle motivazioni della sentenza visionata da LaPresse.

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