La sentenza del Tribunale dei Minorenni di Brescia nei confronti di 'Tomaten', che all'epoca aveva 17 anni. L'uomo, ora cittadino svizzero, non verrà estradato

Il Tribunale per i Minorenni di Brescia ha condannato a 30 anni di carcere Marco Toffaloni come uno degli esecutori materiali della strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974, quando una bomba nascosta in un cestino esplose durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista portando alla morte di 9 persone e al ferimento di altre 102. Lo fa sapere l’avvocato Federico Sinicato, legale di parte civile per Cgil e Camera del Lavoro di Brescia. Il Tribunale ha accolto la richiesta di condanna della pm Caty Bressanelli al termine del processo all’allora 17enne, ai tempi vicino all’organizzazione neofascista Ordine Nuovo di Carlo Maria Maggi e oggi cittadino svizzero. Le autorità elvetiche hanno già fatto sapere nel corso del processo che non lo consegneranno all’Italia. È ancora in corso, invece, davanti alla Corte d’assise di Brescia presieduta dal giudice Roberto Spanò, il processo al coimputato maggiorenne di Toffaloni, Roberto Zorzi. La prossima udienza è fissata al 7 aprile.

Chi è Marco Toffaloni

Originario di Verona, Toffaloni, chiamato ‘Tomaten’ in gioventù dagli amici, da molti anni è ormai cittadino svizzero. A ottobre scorso le autorità elvetiche hanno negato il suo trasferimento in Italia, chiesto dal tribunale di Brescia, perché per la legge svizzera il reato di strage sarebbe già prescritto. Le motivazioni della sentenza di condanna dell’allora giovane militante della destra eversiva saranno depositate entro 90 giorni. La condanna non prevede risarcimenti perché davanti al Tribunale per i minorenni non si costituiscono parti civili ma solo persone offese dai reati e il codice non prevede richieste di risarcimento del danno. Toffaloni, che in Svizzera ha cambiato nome come il coimputato Roberto Zorzi che vive negli Stati Uniti, si è sempre detto estraneo alla strage.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata