Notificata ai difensori del 37enne la richiesta di incidente probatorio
Esistono “campioni biologici” o “reperti” di Chiara Poggi che non sono “mai stati sottoposti ad analisi genetica” né “comparati” con il dna di Andrea Sempio. Lo fa sapere il Procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, in una nota con cui annuncia che la pm Valentina De Stefano e l’aggiunto Stefano Civardi hanno notificato ai difensori del 37enne indagato per il delitto di Garlasco la richiesta di incidente probatorio al gip di Pavia. Si tratterebbe di reperti e corpi di reato che non sono andati distrutti nel 2022, come disposto dalla Corte d’assise d’appello di Milano, e che nel corso dei precedenti processi “hanno fornito un esito dubbio o inconclusivo”. Oggi, fa sapere il Procuratore, possono essere “utilmente sottoposti a indagine genetica alla luce dell’incremento della sensibilità analitica raggiunta dai più recenti kit commerciali di caratterizzazione del profilo del DNA e della più evoluta strumentazione di laboratorio”. Chiara Poggi è stata uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Per il delitto è stato condannato invia definitiva a 16 anni l’allora fidanzato Alberto Stasi.
I pm di Pavia hanno acquisito i “para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine” e “sugli oggetti analizzati” dai carabinieri del Ris di Parma . Lo fa sapere la Procura che coordina le nuove indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano nate dalla consulenza genetica depositata dai difensori di Alberto Stasi sul “materiale biologico rinvenuto sotto le unghie” di Poggi e la presunta “compatibilità” dello stesso con il dna dell’indagato Andrea Sempio. Per gli inquirenti nei nuovi reperti, mai analizzati o distrutti e trovati attraverso le “verifiche” dell’Unità di Medicina Legale Scienze Forensi del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell’Università di Pavia, “può essere ricercato materiale genetico” da confrontare alla luce dell’evoluzione scientifica. “Accertamenti” che “verosimilmente – scrivono – porterebbero alla distruzione degli stessi”. Motivo per cui è stato chiesto l’incidente probatorio al gip durante il quale acquisire la prova nel contraddittorio con i legali del 37enne, avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, già indagato e archiviato nel 2017.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata