L'amico del fratello della vittima fu già indagato per il Dna sotto le unghie della 26enne, una nuova consulenza potrebbe fare nuova luce sui fatti
Nuova indagine sul delitto di Chiara Poggi a 18 anni dall’omicidio, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia) nella villetta della famiglia della vittima in via Pascoli. La Procura della Repubblica pavese ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio – amico del fratello della vittima, Marco Poggi – all’epoca dei fatti 19enne e tra il 2016 e il 2017 già al centro di ulteriori indagini sollecitate dai legali di Alberto Stasi sul Dna trovato sotto le unghie della 26enne. Stasi, all’epoca fidanzato della giovane, è stato condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio. Le accuse contro Sempio furono all’epoca archiviate e oggi sono state riaperte, a distanza di 8 anni, grazie a una nuova consulenza sviluppata con metodi e tecniche di ultima generazione, che potrebbero fare nuova luce sul delitto. La notizia del nuovo avviso di garanzia, svelata dal Tg1, è stata presa “male, molto male” da Sempio, afferma il suo legale, l’avvocato Massimo Lovati. Per il 37enne, si tratta di una cosa “inaspettata che lo ha sconvolto, peggio della prima volta”, ha aggiunto il difensore.
Delitto di Garlasco: le tappe di una vicenda lunga 18 annihttps://t.co/TIFVTappXW
— LaPresse (@LaPresse_news) March 11, 2025
Giovedì mattina il prelievo per l’esame del Dna
Giovedì mattina, l’uomo dovrà presentarsi nella sede della Scientifica dei Carabinieri di Milano per sottoporsi al prelievo salivare e al tampone per l’esame del Dna, disposto in modo coattivo dal gip di Pavia, dopo la notifica nei giorni scorsi dell’avviso di garanzia. L’accusa, per lui, è di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi (già giudicato separatamente), perché “cagionava la morte di Chiara Poggi colpendola al capo e al volto con un corpo contundente“. “Accogliamo con grandissimo favore questa iniziativa e attività della Procura della Repubblica di Pavia, che noi non possiamo che apprezzare. Già anni fa come difesa avevamo chiesto questi accertamenti, ma non era stato fatto nulla. Oggi la Procura di sua iniziativa ha deciso questa nuova consulenza”, commenta Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, che da dieci anni sta scontando la pena definitiva a 16 anni per l’uccisione di Chiara Poggi nel carcere di Bollate. “Abbiamo una grande speranza che finalmente possa emergere la verità e sia fatta giustizia. Non dimentichiamo che Alberto Stasi, nonostante non si sia mai sottratto al carcere e anche al risarcimento, si è sempre proclamato innocente. Ora siamo verso il fine pena, attendiamo gli sviluppi di questa nuova indagine”, aggiunge l’avvocato.
La mamma di Chiara Poggi: “È una ferita che non si chiude mai”
“La nuova indagine aperta sull’omicidio di Chiara non porterà a nulla. Andrea Sempio era stato già indagato e prosciolto anni addietro. Anche se hanno prelevato il suo Dna non ci sarebbe il materiale genetico con cui compararlo perché è stato tutto utilizzato durante le prime indagini”, afferma invece l’ingegnere informatico forense Paolo Reale, cugino di Chiara Poggi. “Al momento non diciamo niente, non abbiamo niente da dire e preferiamo non dire nulla… Stavamo guardando il telegiornale e abbiamo saputo. È una ferita mai chiusa, una ferita che non si chiude mai“, le parole della mamma di Chiara, Rita Poggi.
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