Cgil Torino: "Primi risultati, ma la situazione va risolta in modo definitivo"

Situazione drammatica davanti all’ufficio immigrazione di Torino in corso Verona. Decine di persone stanno al freddo e sotto la pioggia da orari notturni, per mettersi in coda e cercare di accedere all”ufficio, spesso con scarso successo. A denunciarla sono stati diversi attivisti e i sindacati, in particolare la Cgil, che oggi scrive: “Finalmente, dopo settimane di protesta messe in atto dalla CGIL, abbiamo registrato questa mattina un primo segnale di intervento coordinato da parte di Prefettura, Comune ed Esercito. Da quanto apprendiamo, arriveranno già nel pomeriggio di oggi i WC chimici che abbiamo chiesto due giorni fa e le tensostrutture che possano offrire riparo e condizioni decorose alle persone in attesa. Soluzioni temporanee che fanno seguito a quelle già individuate della Protezione Civile e della Croce Rossa e che saranno messe in atto in modo strutturato a partire da questa sera, come ha dichiarato il Comune di Torino, cui abbiamo chiesto nella tarda mattinata di oggi proprio negli spazi di Corso Verona di dare corso agli impegni presi”, si legge in una nota.

 

La Cgil: “Servono soluzioni definitive”

Federico Bellono, Segretario Generale CGIL Torino, ed Elena Ferro, Segreteria CGIL Torino: “Quello di oggi è un primo risultato positivo che non risolve però la questione in modo definitivo, come invece chiediamo da tempo. Serve lavorare per individuarla e fornire chiare risposte circa le soluzioni che apprendiamo dai giornali, soprattutto in merito al personale che manca, alle aperture di nuovi sportelli presso i commissariati, alla disponibilità di una sede definitiva, nonché al tema delle prenotazioni online, già operative in altri Uffici Immigrazione. Porteremo questi temi il prossimo 29 gennaio al Tavolo della Prefettura che ha convocato, su richiesta sindacale, il Comitato Territoriale per l’immigrazione: in quella sede chiederemo di risolvere i temi strutturali che richiedono interventi immediati”.

Concludono Bellono e Ferro: “La situazione può essere più o meno critica, a seconda delle condizioni meteo e della stagione, ma al fine di cambiare marcia è necessario individuare una nuova struttura, aumentare l’organico e modificare le procedure di accesso agli uffici. Valuteremo i fatti che seguiranno alle promesse di queste ore, perché nessuno più di noi è interessato a risolvere un problema che riguarda tante persone, per la maggior parte lavoratori, che di quei documenti hanno bisogno innanzitutto per poter lavorare”.

Siulp: “A marzo rinnovo contratto interinali”

“Sembra finalmente intravedersi una soluzione per lo stabile di Corso Verona, da tempo considerato inagibile e sede dell’Ufficio Immigrazione per diverse attività burocratiche. Grazie all’impegno del Questore di Torino, è prevista una riorganizzazione dell’Ufficio che punta a razionalizzare le risorse, migliorare l’efficienza e, soprattutto, prestare maggiore attenzione alle condizioni di lavoro dei poliziotti impiegati. Questo intervento appare ancor più significativo alla luce della scarsa attenzione dimostrata dal Sindaco di Torino, che ha fatto ben poco per valorizzare un servizio cruciale anche per i cittadini torinesi”. Così il Segretario Generale Provinciale del SIULP Torino Eugenio Bravo circa le questioni che affliggono l’ufficio immigrazione di Torino. 
 
“Il vero problema che attiene invece al numero dell’organico sorgerà a marzo, quando con ogni probabilità non verrà rinnovato il contratto agli interinali che attualmente lavorano presso l’Ufficio Immigrazione. Questo provocherà un aggravio significativo per i restanti operatori, evidenziando una grave discrepanza nel sistema. Ogni volta che il contratto degli interinali scade, si perde personale formato e competente, generando un serio problema organizzativo e lavorativo per l’Ufficio Immigrazione – prosegue il Siulp -. È fondamentale evidenziare come l’invio di 10 poliziotti all’Ufficio Immigrazione sia, di fatto, una mera compensazione sulla carta, poiché 5 operatori dello stesso ufficio sono stati contemporaneamente trasferiti altrove. Inoltre, i 10 civili interinali attualmente in servizio non vedranno il loro contratto rinnovato a marzo, aggravando ulteriormente la situazione. A questo si aggiunge l’imminente apertura del CPR, che richiederà l’impiego quotidiano di 6 operatori di polizia. È evidente che l’organico dell’Ufficio Immigrazione è del tutto inadeguato a fronteggiare queste nuove esigenze operative”.

 

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