Il gup del tribunale di Genova ha accolto le richieste di patteggiamento dell’ex presidente della Liguria Giovanni Toti, dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria. Il procedimento, iniziato sette mesi fa con gli arresti dei tre lo scorso 7 maggio, si conclude quindi adesso. Per quanto riguarda la posizione di Toti, accusato di corruzione nell’esercizio della sua funzione e finanziamento illecito, è stata ratificata la commutazione della pena in 1.620 ore di lavori socialmente utili che svolgerà alla Lilt di Genova.
Inchiesta liguria, Toti: “Mi sento benino, io vittima a prescindere”
“Come mi sento? Benino. Bene mi sembra tanto. Non c’era nulla di inatteso, un patteggiamento su cui il mio avvocato Savi e la procura hanno lavorato da tempo, viene stralciato in ipotesi di 319 come dicono quelli ormai esperti di codice penale, ovvero di corruzione propria: Toti era povero e povero resta”, ha detto Toti, a margine presentazione del libro ‘Confesso. Ho governato. Dal ponte Morandi alla rinascita della Liguria. Un modello contro l’ipocrisia della politica‘ a Roma, a cui ha partecipato anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Io mi sento vittima a prescindere, certamente vittima di un’interpretazione errata del mio agire, che non vuol dire che io voglia attaccare i magistrati, non l’ho mai fatto e non comincio a farlo oggi. Io credo che un magistrato possa sbagliare per colpa, per colpa grave, per dolo. Certamente in convinzione mia hanno sbagliato. Ma il problema vero è che gli strumenti per questo grave errore gliel’ha dati la politica, non se li sono certi inventati loro”, ha aggiunto.
Inchiesta Liguria, Toti: “Da Procura conferenza stampa per dire che hanno vinto”
“Ho visto che la Procura si è presa la briga di fare una lunga conferenza stampa per spiegare che alla fine hanno vinto loro. Non c’era bisogno della conferenza stampa, lo ammettiamo tutti tranquillamente e candidamente. Hanno vinto loro, punto. Cioè non c’era bisogno assolutamente di rivendicare lo scettro che gli spetta. Hanno vinto loro nella totale indifferenza, o quantomeno in una scala graduata di colori tra l’indifferenza e l’attenuata indignazione – e anche qualche indignazione più calcata – ma totalmente improduttiva di atti politici che potessero fare la differenza”, ha detto ancora Toti durante la presentazione del suo libro. “La concomitanza della sentenza con la presentazione del mio libro a Roma? È una malizia che non abbiamo, avevamo organizzato da tanto tempo”, ha proseguito.
Inchiesta Liguria, Toti: “Mie dimissioni? Giusto andare a votare”
“Come vedo le mie dimissioni alla luce delle decisioni di oggi? Ma sì, era giusto mandare al voto la Regione Liguria, in ogni caso mi pare che i cittadini – se quei cittadini sono il giudice naturale della politica, cioè coloro che scelgono se una politica è giusta o è sbagliata – abbiano dato un giudizio abbastanza netto alle ultime elezioni”, ha aggiunto Toti parlando con i cronisti a Roma.