A Bruzzano celebrate le esequie del giovane, appello dell'imam: "Più attenzione ai nostri giovani"

Sono stati celebrati questa mattina al cimitero milanese di Bruzzano i funerali di Ramy Elgaml, il 19enne di origini egiziane morto per un incidente mentre viaggiava in sella a uno scooter guidato da un amico durante un inseguimento dei carabinieri. All’ingresso del carro funebre nel cimitero alcune donne in lacrime hanno iniziato dei canti in arabo ma l’imam che celebra la funzione ha subito raccomandato: “Oggi è un giorno importante, siamo in un cimitero. Dobbiamo essere calmi, andiamo al funerale del nostro carissimo, amico, ragazzo e fratello Ramy e dobbiamo dare un immagine realista, importante, straordinaria della nostra comunità, rispettando tutte le norme di questo Paese”. Il discorso è stato pronunciato in arabo e poi tradotto in italiano. Al funerale, insieme a familiari del giovane, hanno partecipato circa 200 persone. La bara è coperta da un drappo verde.

 

L’imam: “Più attenzione ai nostri giovani”

“La morte del nostro fratello Ramy dovrebbe essere un punto di partenza per migliorare la nostra vita e la nostra presenza come comunità musulmana a Milano e in Italia. Dobbiamo essere rispettosi e rispettati“, ha detto l’imam Mahmoud Asfa ai funerali di Ramy. L’imam ha poi rivolto un appello: “Chiedo alle istituzioni di dare più attenzioni a nostri giovani, di dare più opportunità di lavoro e di essere inclusi in questa società. I giovani sono il futuro del paese, senza giovani non c’è futuro. Chiediamo alle nostre istituzioni di dare più attenzione ai nostri giovani. Sono giovani di questo Paese, figli di questa società e hanno il sacro diritto di avere una chance di costruirsi una vita migliore e partecipare al futuro di questo Paese. Devono avere gli stessi diritti degli italiani Perché sono giovani italiani a tutti gli effetti”.

“Fiducia nella giustizia italiana”

“Dobbiamo essere tranquilli, non dobbiamo creare provocazioni. Questa è una democrazia, è un paese di legge che rispetta la giustizia. Abbiamo tanta fiducia nella giustizia italiana e se Ramy avrà ragione la giustizia gli darà ragione. Lasciamo la giustizia prendere la sua strada e che le indagini scoprano la verità”, ha detto ancora l’imam. “Siamo tutti fratelli – cristiani, musulmani, italiani, egiziani -, unità. Noi rispettiamo la legge italiana, anche noi vogliamo la giustizia”, ha aggiunto l’imam.

“Cambiare legge sulla cittadinanza”

“Sono ragazzi nati e cresciuti in Italia, sono giovani appartenenti a questa società, sono italiani e credo che le istituzioni hanno un compito molto importante. Con tutto il rispetto questa legge per cui devi nascere qui e aspettare di avere 18 anni per avere la cittadinanza complica la vita di questi giovani, non li fa sentire appartenenti a questa società”, ha evidenziato l’imam. “Noi – continua Asfa- come comunità musulmana lavoriamo giorno e notte per far sentire a questi ragazzi che sono nati e cresciuti in Italia che sono italiani. Due giorni fa abbiamo fatto un incontro su questo tema nella nostra sede di via Padova dove hanno partecipato diverse aree politiche e sono tutti d’accordo che la legge attuale va cambiata. Chiediamo alle istituzioni di dare importanza a questi giovani e di dare la cittadinanza perché sono tantissimi a trovare difficoltà. Le istituzioni devono lavorare per farli sentire che sono figli e appartengono a questa società e che hanno il diritto di contribuire allo sviluppo di questo paese“.

Oggi l’interrogatorio del 22enne che guidava

Dovrebbe essere interrogato oggi pomeriggio il 22enne tunisino Fares Bouzidi, il giovane alla guida dello scooter su cui ha perso la vita Ramy Elgaml la notte fra il 23 e il 24 novembre inseguito dai carabinieri in via Ripamonti all’angolo con via Quaranta a Milano. Fares, arrestato in flagranza per resistenza aggravata e indagato anche per omicidio stradale in concorso, è stato dimesso ieri dall’ospedale dove era finito in coma ventilato meccanicamente ed è ai domiciliari a casa della sorella su ordine della gip Marta Pollicino che, nel pomeriggio, dovrebbe sentirlo per la prima volta. Ancora da valutare le sue condizioni sanitarie per reggere un interrogatorio. Il 22enne potrà fornire la sua versione dei fatti sulla fuga, durata 8 chilometri, e la dinamica dell’incidente su cui indaga il pm di Milano Marco Cirigliano con il Procuratore Marcello Viola.

Attilio Fontana: “Domani incontrerò i genitori”

I familiari di Ramy verranno a trovarmi domani e con loro avrò un lungo dialogo“. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Rtl 102.5. Quella del 19enne morto per un incidente durante un inseguimento dei carabinieri è “una famiglia integrata che ha ripetutamente dichiarato che non vogliono che da questo evento drammatico nascano conseguenze di illegalità. Un atteggiamento di grandissimo rispetto, è la dimostrazione che si tratta di persone che amano la democrazia e rispettano le regole e li ringrazierò per questo atteggiamento”, ha aggiunto Fontana.

Quanto alle proteste esplose al Corvetto “io credo per ora non si sia ancora arrivati alle banlieue francesi – ha affermato il governatore leghista – però dobbiamo evitare che ciò si verifichi, e renderci conto che questi sono messaggi chiari e precisi: evidentemente esistono alcuni quartieri dove una certa fascia sociale non è integrata e non vuole accettare regole di una società civile e democratica. Se lo neghiamo neghiamo la verità, e rischiamo di sottovalutare un fenomeno che in Francia è deflagrato“.

 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata