La 45enne avrebbe preso in braccio la piccola e si sarebbe immersa nel acque del fiume Piave. Sarebbero morte per annegamento

Le speranze di ritrovare in vita Susanna Recchia e la sua bimba di tre anni si sono spente all’alba di ieri. I loro corpi senza vita sono stati ritrovati su un isolotto naturale del fiume Piave, vicino all’isola dei Morti in località Moriago della Battaglia. Di entrambe si erano perse le tracce venerdì sera, quando erano sparite dalla loro abitazione di Miano, in provincia di Treviso, e immediatamente erano scattate le ricerche che con il passare delle ore avevano assunto sempre di più i contorni di una corsa contro il tempo. Ad individuare i cadaveri è stato un elicottero dei Vigili del fuoco, mentre a terra le squadre delle forze dell’ordine e i volontari della Protezione civile setacciavano palmo a palmo la zona, guidati anche dai cani molecolari.

La Procura trevigiana ha aperto un fascicolo ipotizzando l’omicidio-suicidio. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Susanna Recchia avrebbe preso in braccio la piccola e si sarebbe immersa nel acque del fiume. La morte sarebbe avvenuta per annegamento. Tranne colpi di scena che potrebbero venir fuori dall’autopsia disposta sui due corpi dal pm Barbara Sabbatini, chi indaga sembra non avere dubbi sulla dinamica della tragedia. Un’ulteriore conferma che rafforzerebbe questa ipotesi, arriva dai contenuti di una lunga lettera rinvenuta e sequestrata nell’abitazione dell’igienista dentale. Commosso il messaggio del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che attraverso i suoi canali social ha commentato la tragedia dicendo: “La peggiore delle ipotesi si è purtroppo avverata riempiendoci di tristezza: i corpi di Susanna Recchia e della sua bambina di tre anni sono stati rinvenuti su un isolotto nel fiume Piave, a circa due chilometri dal ponte di Vidor. Le ricerche della donna, 45 anni, residente a Miane, e della sua figlioletta erano iniziate subito dopo l’allarme lanciato dal compagno. L’auto era stata ritrovata sabato 14 settembre, alle ore 19, nei pressi del ponte di Vidor. Nonostante il calare della notte, i soccorritori non avevano mai interrotto le operazioni di ricerca nell’area circostante”. 

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