I sette sopravvissuti hanno raccontato di essere partiti dalle coste libiche il primo settembre

Un barcone di migranti si è capovolto nella giornata di martedì nel canale di Sicilia, in acque territoriali italiane, al largo di Lampedusa. Ventuno sono le persone disperse, tra cui ci sono anche tre bambini. Erano 28 in totale le persone presenti sull’imbarcazione. I sette sopravvissuti, soccorsi da una motovedetta della guardia costiera, hanno raccontato di essere partiti dalle coste libiche il primo settembre. Sono di nazionalità siriana. I dispersi sarebbero caduti in mare a causa delle avverse condizioni meteorologiche

In corso le ricerche dei dispersi

La Guardia Costiera è impegnata nelle ricerche dei dispersi con unità navali e un aereo Atr 42. Il centro nazionale di coordinamento del Soccorso marittimo della Guardia Costiera di Roma ha allertato i centri di soccorso libico, maltese e tunisino.

Unicef: “3 minori tra vittime naufragio”

“Ci sono tre minorenni tra le circa 20 persone che hanno perso la vita in un altro tragico naufragio al largo di Lampedusa. Le nostre più sentite condoglianze vanno alle loro famiglie”, dichiara Nicola Dell’Arciprete, coordinatore della risposta Unicef in Italia. “I sopravvissuti hanno riferito che la barca di legno, partita da Sabratha, in Libia, tre giorni fa, si è capovolta più volte, lasciando le persone aggrappate al lato della barca mentre i loro familiari annegavano intorno a loro“, aggiunge Dell’Arciprete. “L’Unicef esorta i governi a osservare il quadro fornito dal Patto sulla Migrazione e l’Asilo per rafforzare il loro impegno nella protezione dei e delle minorenni, in conformità con la legge dell’Unione Europea e internazionale. Questo include garantire vie sicure, legali e accessibili per bambine, bambini e adolescenti che cercano protezione e per ricongiungersi con i familiari. Allo stesso tempo, operazioni di ricerca e soccorso coordinate in mare, sbarco sicuro, accoglienza basata sulla comunità e accesso ai servizi di asilo sono essenziali per prevenire morti e proteggere i minorenni”, conclude.

Msf: “44 annegati in 24 ore e mentre Italia blocca le ong”

“Solo nelle ultime 24 ore, sono morte almeno 44 persone in 2 naufragi nel Mediterraneo Centrale, al largo della Libia e delle coste italiane, mentre il governo italiano blocca le navi umanitarie con provvedimenti vessatori, inclusa la Geo Barents di MSF”. Lo segnala la stessa Ong in una nota. “Uno dei superstiti – rimasto per 3 giorni aggrappato ad un barcone ribaltato con gli altri 6 sopravvissuti mentre le altre 21 persone che erano con loro, tra cui 3 bambini, venivano inghiottite dal mare – è assistito dal team MSF in Sicilia”.

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