Continuano le ricerche dei dispersi da parte dei sommozzatori, che hanno difficoltà ad accedere alle cabine

Con il passare delle ore cominciano a delinearsi i contorni del tragico naufragio del veliero Bayesian, affondato lunedì notte in rada davanti a Porticello, vicino Palermo. La barca è affondata in un minuto, lo conferma il video dell’impianto di sorveglianza di una villa che inquadrava il golfo. Lo scafo è integro per la parte che i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno ispezionato, l’albero maestro è perfettamente attaccato allo scafo e non è lesionato almeno nei primi 50 dei 75 metri di altezza. Inoltre, non ci sono segni di collisione con scogli o altre barche. Il veliero battente bandiera inglese è inclinato di 90 gradi a destra.

Le difficili ricerche dei dispersi

I sommozzatori arrivati dai comandi di Cagliari, Sassari e Roma hanno operato per tutto il giorno di martedì alla profondità di 49 metri. Sono diciannove, scendono a gruppi di tre e stanno aprendo un varco a poppa da una vetrata della zona living del ponte principale, per poter accedere all’interno dello yacht di 56 metri. Lavorano con turni di 35 minuti e impiegano 12 minuti per risalire. Fino a ora i sub non sono riusciti a scorgere i corpi dei sei dispersi. Le cabine sono nel ponte inferiore del veliero. Sono sei più la suite armatoriale, che è a poppa. La ricerca di chi manca all’appello è molto difficile per i mobili e il materiale che ha invaso gli ambienti e impedisce di accedere alle cabine. I sommozzatori sono concentrati nell’arrivare proprio lì dove è quasi certo ci siano i sei dispersi: il tycoon britannico Mike Lynch, la figlia diciottenne Hannah, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie Anne Elisabeth e il legale di Lynch, Chris Morvillo, con la moglie Nada.

Sopravvissuti ascoltati dalla procura

Allo stesso tempo vigili del fuoco e guardia costiera stanno monitorando i serbatoi che contengono 18mila litri di carburante e olio. Per escludere squarci o cedimenti strutturali dello scafo, i sommozzatori dovranno prima riuscire a entrare, per ispezionare dall’interno il lato appoggiato sul fondale sabbioso, ma già ora, dopo la prima ispezione, prende corpo l’ipotesi che durante la tempesta sia entrata da poppa o da prua un’enorme quantità d’acqua in pochissimo tempo provocando l’impennata dello scafo che, come raccontano più sopravvissuti, “in pochi secondi si è impennato ed è affondato“. La procura di Termini Imerese e la guardia costiera continuano a sentire i sopravvissuti al naufragio: dopo aver ascoltato ieri il racconto dei cinque illesi, questa mattina è stata la volta dei feriti più lievi, sentiti nella struttura alberghiera di Santa Flavia. Nel pomeriggio è stato poi ascoltato Karsten Börner, il comandante tedesco della nave olandese Sir Robert Baden Powell, che ha soccorso i 15 naufraghi.

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