Secondo l'autopsia, il ragazzo aveva già subìto gravi lesioni traumatiche prima di morire nel fiume

Dai primi esiti dell’autopsia sul cadavere di Alex Marangon, il 25enne di Marcon, nel Veneziano, scomparso nella notte di domenica 29 giugno dall’Abbazia di Santa Bona di Vidor dove avrebbe partecipato ad un rito sciamanico, risulta che l’ipotesi su cui investigare è quella di omicidio volontario perché la morte è dovuta ad asfissia terminale da annegamento in un soggetto che aveva già subìto gravi lesioni traumatiche in varie sedi corporee: cranio, regione periorbitale sinistra, costole ed arti inferiori.

Dall’esame autoptico è emerso che c’era stata pure una emorragia interna polmonare con perdita di almeno 700 cc di sangue. In sintesi, l’ipotesi più probabile – spiega il procuratore capo di Treviso Marco Martani – è che Alex Marangon abbia subìto una aggressione con un corpo contendente e sia finito in acqua dopo qualche minuto, già in condizioni gravissime, e poi sia annegato nel Piave

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