Gli studenti ricevuti da rettrice UniMi per stop a bando Maeci. Pro-rettore: "Fermare accordi con Israele non è via giusta"
Circa una ventina di studenti del collettivo ‘Cambiare Rotta’ sono in presidio presso la sede della Bicocca a Milano per chiedere lo stop all’adesione dell’Università di Milano al bando Maeci con Israele. In questo momento la delegazione è stata ricevuta dalla rettrice Giovanna Iannantuoni a cui nei giorni scorsi avevano inviato una lettera. “Nonostante petizioni promosse sia da studenti che da docenti, presidi sotto Senati Accademici, mobilitazioni partecipate e iniziative di approfondimento -spesso vietate, con atti di vera e propria censura – la risposta alle richieste di far luce e bloccare le collaborazioni con le università israeliane” si legge nella lettera, “tutte queste iniziative sono pressoché cadute nel vuoto, inascoltate”
Senato Accademico dell’Università di Milano Bicocca a cui la rettrice Giovanna Iannantuoni ha ammesso anche un rappresentante dell’organizzazione giovanile ‘Cambiare Rotta’ che chiede lo stop del bando Maeci con Israele. Una esponente dell’organizzazione giovanile, Dalia Abbadi, si è incatenata esponendo un cartello con la scritta ‘UniMib faccia come UniTo. Nessuna partecipazione al bando Maeci. Vogliamo un incontro pubblico’.
Pro-rettore Bicocca: “Stop accordi con Israele non è via giusta”
“L’incontro con gli studenti è stato molto utile, abbiamo aperto una discussione serena, anche se la nostra posizione come Senato accademico non è esattamente quella che ci è stata suggerita e proposta. La nostra posizione è che non sia produttivo interrompere le collaborazioni che Bicocca ha in corso, che sono soprattutto basate sullo sviluppo della ricerca in ambito medico”. Lo ha detto il pro-rettore alla Ricerca dell’Università Bicocca di Milano, Guido Cavaletti, parlando con in giornalisti fuori dal Senato accademico dove è in corso una protesta degli studenti di Cambiare Rotta che chiede all’ateneo di interrompere la partecipazione al bando Maeci Italia-Israele.
“I fatti dimostrano che la sensibilità di Bicocca verso il problema c’è sempre stata, molto prima di questa terribile fase. Ci sono nostri colleghi che lavorano in Palestina da decenni ormai, proprio in favore della popolazione che abita nella Striscia di Gaza. Nel 2021, inoltre, il nostro Senato accademico ha approvato un documento sull’integrità della ricerca scientifica in base al quale nessun ricercatore della Bicocca può partecipare ad attività di ricerca che abbiano finalità diverse da quelle pacifiche. Questo a dimostrazione che la nostra comunità sempre sensibile alle tematiche che ci vengono sollecitate oggi”, ha spiegato Cavaletti.
“Quindi noi riteniamo che la via giusta non sia di interrompere le collaborazioni, ma di mantenerle all’interno di questo binario, quello di far sì che la ricerca scientifica porti miglioramenti nella vita di tutti e non a un uso diverso da quello pacifico e non riteniamo che sia necessario modificare le nostre posizioni”, ha aggiunto il pro-rettore. Mentre sui rapporti con Leonardo, “abbiamo una collaborazione per un’attività di consulenza psicologica ai lavoratori, un accordo che potrebbe essere fatto con qualunque azienda che ha a cuore il benessere dei propri dipendenti e che non può configurarsi con fini militari”, ha concluso.
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