Il collettivo sui social: "A pochi giorni dai fatti di Pisa e Firenze si è tenuto un incontro di orientamento con le Forze armate"

Il collettivo Pertini di Genova ha denunciato sui social che ieri, 12 marzo, “a pochi giorni di distanza dalle violente cariche della polizia ai danni degli studenti di Pisa, Firenze e Napoli”, le Forze armate hanno tenuto un “incontro di orientamento” alla scuola Diaz, tristemente famosa per i fatti del G8 del 2001.

“In un mondo in cui la scuola sta diventando sempre più terreno di un’ideologia militarista e di un controllo soffocante, noi in qualità di collettivo, ci opponiamo a questo sistema scolastico vizioso e immorale, rigiutando questa iniziativa” scrive ancora il collettivo su Instagram. 

 
 
 
 
 
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Il preside: “Non sono entrate le forze dell’ordine ma un’associazione”

“Non sono entrate forze dell’ordine ma un’associazione, ‘Assorienta’, che ha concordato con il coordinatore delle attività di orientamento di fare alcuni incontri sulle professioni, in questo caso la presentazione delle carriere nelle forze dell’ordine. Hanno aderito 4 classi nell’ambito delle attività di confronto e orientamento formativo concordate e comunicate alle famiglie”. Così a LaPresse Alessandro Cavanna, preside del liceo Diaz-Pertini di Genova, dove ieri è apparso uno striscione di protesta ‘Fuori la polizia dalla Diaz’, in occasione di un’attività all’interno della scuola genovese, diventata nota per i pestaggi perpetrati del 2001 durante il G8.Studenti in disaccordo con la presenza delle forze dell’ordine ma, replica il preside, “non sono entrati poliziotti ma un’associazione. Lo striscione è stato appeso da uno studente, alle 7.30, e rimosso alle 7.35”. “Certamente siamo consapevoli del luogo in cui ci troviamo – aggiunge – e facciamo da tempo un lavoro per sanare la frattura tra Stato e società civile che c’è stata nel 2001, sono state fatte manifestazioni di ricordo anche per il 20ennale e con la collaborazione di tutti. Ma si tratta di attività legate alle 30 ore di orientamento formativo, confronti su cui c’è stato un progetto e preventiva comunicazione alle famiglie. Le forze dell’ordine a volte hanno chiesto di concordare incontri ma su temi come bullismo e prevenzione, cybersecurity. Nessuna polemica, della questione giudiziaria si occupano i tribunali, di politica i politici io mi occupo di formazione”, conclude.

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