Agli atti del processo i messaggi della giovane con la 23enne con cui il compagno aveva una relazione parallela
Gli ultimi messaggi di Giulia Tramontano prima di essere uccisa al settimo mese di gravidanza dal compagno Alessandro Impagnatiello a Senago, nel milanese. Il 27 maggio 2023 la giovane scriveva all’altra ragazza che aveva una relazione parallela con l’uomo, prima di incontrarla di lì a pochi minuti: “Questa persona va rinchiusa in un buon ospedale psichiatrico“. Giulia ha appena scoperto del test di paternità che il trentenne aveva fabbricato per dimostrare all’altra ragazza, che era sua collega di lavoro, di non essere il padre del bambino che Tramontano avrebbe partorito a fine agosto. “Mai fatto test di paternità – scrive – non ne avevo bisogno“. L’altra ragazza le risponde: “Ha detto che sei scesa e che sei stata con un altro a Napoli“. I messaggi sono depositati nel procedimento davanti alla Corte d’assise di Milano che ha fissato già altre tre udienze: si torna in aula il 21 marzo quando testimonierà la sorella di Giulia, Chiara Tramontano. Poi 4 aprile e 11 aprile.
La 23enne cercò di avvertire Giulia: “Labello in auto? Lasciato apposta”
Questi messaggi risalgono a poche ore prima che le due ragazze si incontrassero per la prima volta dal vivo. Nella chat tutte le bugie e tutte le verità relative ai mesi precedenti. “Ma per caso hai perso un labello bordeaux in macchina?“, chiede Tramontano alla collega 23enne di Impagnatiello all’Armani bar di Milano con riferimento all’oggetto trovato una settimana prima nella Ford T-Roc del fidanzato. “Io quello l’ho messo in macchina apposta, sperando che lo avresti trovato” le risponde la italo-inglese. “Sei grande, grazie. Sono più attenta di quello che crede lui“, replica ancora Tramontano. “Pensa che noi siamo stupide”, afferma infine la giovane che ha testimoniato giovedì nel processo a Impagnatiello.
Ultimo sms di Impagnatiello: “Metto un punto e trovo pace”
Ma agli atti del processo ci sono anche i messaggi che Impagnatiello ha mandato alla 23enne tra le 22:23 e le 00:30 di sera del giorno in cui ha ucciso Giulia Tramontano. Quando, secondo i pubblici ministeri, erano passate poche ore dall’omicidio, che sarebbe avvenuto tra le 19:06 e le 21:29. “Voglio definitivamente mettere un punto e chiarire tante cose. Non posso passare per ciò che non sono. Basta. Ho bisogno di vederti non ce la faccio più, perché sono distrutto, voglio anche io ritrovare la pace“, scrive il trentenne cercando di convincere la ragazza a incontrarlo. “Ti devo parlare. Ti aspetto sotto casa o passo a prenderti“, le scrive. Giulia Tramontano “sta dormendo” e “verrà domani”, le mente. Le chiede di essere ascoltato “e basta” perché “hai finito poi. Promesso non ti infastidirò mai più”.
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