A Raffaele Sergi riconosciuta la semi infermità mentale al momento del fatto
E’ stato condannato a 12 anni di carcere Raffaele Sergi che aveva colpito a martellate il padre Enrico, deceduto tempo dopo in ospedale, a Torino. Lo ha deciso la Corte d’Assise di Torino. Secondo quanto confermato dai suoi legali, all’uomo sono state riconosciute le attenuanti generiche e l’attenuante della semi infermità mentale, considerate prevalenti rispetto all’aggravante di aver ucciso un congiunto. Secondo quanto ricostruito, la vittima, malata, era diventata violenta in particolare nei confronti della moglie, madre di Raffaele Sergi. La procura aveva chiesto per Sergi 16 anni di carcere.
Secondo quanto riferiscono a LaPresse gli avvocati Roberta Rossetti e Fulvio Violo, la sentenza “ha tenuto conto di tutte le sfaccettature della situazione, la Corte ha compreso tutto il contesto in cui è maturato il fatto” e “la tragicità della situazione, un padre malato di Alzheimer e aggressivo verso la madre”. Raffaele Sergi avrebbe infatti reagito, in un momento di mancanza di lucidità, proprio perché non sopportava le violenze nei confronti della madre. “Siamo soddisfatti e riteniamo che la sentenza sia equa e corretta” aggiungono i legali.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata