Lo ha detto Tommaso Miele alla Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno giudiziario 2024
Relazione nella Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno giudiziario 2024 della Corte dei Conti del Lazio. La corruzione “è ancora assai diffusa e che rappresenta un male endemico della nostra pubblica amministrazione, agevolata da una legislazione alluvionale e poco chiara, assai farraginosa” ha detto il Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Lazio, Tommaso Miele. “Fra le fattispecie dannose che sono state trattate nei giudizi definiti dalla Sezione spiccano la concessione di finanziamenti o di contributi pubblici da parte delle amministrazioni pubbliche in assenza dei presupposti previsti dalla legge o la mancata utilizzazione degli stessi per le finalità per le quali essi vengono erogati, erogazione di contributi pubblici per l’efficientamento energetico relative a condotte di illecita percezione, da parte di società, assai spesso fallite, di titoli di pubblica incentivazione per progetti di efficientamento energetico (c.d. certificati bianchi), negoziabili nel rispettivo mercato elettronico, nonché convertibili in denaro pubblico presso la Cassa Servizi Energetici e Ambientali, la stipula di contratti di locazione, attivi o passivi, a prezzi diversi da quelli di mercato, fattispecie di danno relative all’affidamento di appalti, a margine dei quali si sono spesso registrati episodi di corruzione o di concussione, l’affidamento di incarichi di consulenza esterni da parte delle amministrazioni pubbliche in assenza dei presupposti previsti dalla legge, l’illegittima erogazione di finanziamenti europei, casi di assenteismo da parte di dipendenti pubblici”, ha aggiunto.
“Assai spesso la burocrazia e le lentezze della Pubblica amministrazione hanno scoraggiato gli investitori stranieri dall’investire nel nostro Paese, bloccando, di fatto, il rilancio dell’economia – ha aggiunto Tommaso Miele -. Per questo motivo occorre, quindi, guardare con attenzione a riforme volte a conseguire l’obiettivo del buon funzionamento delle istituzioni e della pubblica amministrazione. È auspicabile anche che si riaffermi un corretto e leale rapporto di leale collaborazione fra le istituzioni. Non può negarsi che negli anni passati, a partire dall’inizio degli anni Novanta, ci sono stati sconfinamenti fra organi e poteri dello Stato nell’esercizio delle rispettive funzioni. Oggi è più che mai necessario che si ristabiliscano i ruoli che la Costituzione assegna a ciascun organo e a ciascuna istituzione, e che si ristabilisca un corretto rapporto fra di essi, in cui ciascuno faccia solo, e soltanto, ciò che deve fare nel solo perseguimento dell’interesse pubblico”.
I dati
“Nel 2023 ritengo che questa Sezione sia riuscita ad assicurare una giustizia giusta, efficiente, tempestiva e imparziale. Posso rassicurare tutti che, a prescindere dal risultato raggiunto, a questo obiettivo abbiamo indirizzato tutto il nostro impegno e ogni nostro sforzo” ha detto il Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Lazio, Tommaso Miele. “Per questo i cittadini e ancor più gli amministratori e i dipendenti pubblici che, loro malgrado, incappano in giudizi innanzi alla Corte dei Conti devono sapere che siamo pienamente consapevoli di quanto sia delicato l’esercizio della funzione giurisdizionale, considerata la sofferenza che di per sé comporta l’essere sottoposti ad un giudizio di responsabilità. A fronte di 79 giudizi di responsabilità pendenti al 1° gennaio 2023, ne sono pervenuti, nel corso dell’anno 2023 143. Al 31 dicembre 2023 ne risultavano pendenti 50, considerati quelli introdotti e definiti nel corso dell’anno. Per quanto riguarda le condanne, l’ammontare complessivo è pari alla somma di 36.555.724,86 euro, mentre per quanto riguarda le parti nel processo, 127 di esse hanno riportato una condanna e 113 sono andate assolte”.
Complessivamente, al primo gennaio 2023, erano pendenti 1309 ricorsi pensionistici; sempre nel corso del 2023 ne sono stati introitati altri 305, e ne sono stati definiti 876, con 118 sentenze di accoglimento, 255 sentenze di rigetto, 19 con altre modalità di definizione e 4 decreti fuori udienza, 172 ordinanze istruttorie, una ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale, 40 ordinanze di sospensione o altre tipologie di ordinanze; al 31 dicembre 2023 risultavano pendenti 951 ricorsi pensionistici. Per quanto riguarda i temi più rilevanti al vaglio dei Giudici monocratici della Sezione nel corso del 2023, è stata affrontata la questione del riconoscimento del diritto al “supplemento di pensione” nei confronti del titolare di trattamento pensionistico di vecchiaia che, anche a seguito del pensionamento ha continuato a lavorare e a versare i contributi (peraltro obbligatori) ed è stata affermata la sussistenza del predetto beneficio economico, specie in un sistema che è oramai orientato in senso contributivo.
Il presidente: “Paura della firma tra amministratori, ma non eliminare responsabilità”
“La paura della firma esiste, ma la soluzione non è certamente quella di eliminare o di attenuare le responsabilità di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica e a gestire ingenti somme di denaro pubblico, e tollerare che tali somme vengano gestite con superficialità e leggerezza, perché in un Paese moderno e democratico autonomia e responsabilità sono una endiadi inscindibile. Eliminare o attenuare i controlli e le responsabilità significa abbassare il livello di attenzione e creare sacche di impunità nella corretta gestione delle risorse pubbliche e nel controllo della spesa pubblica” ha detto il presidente della Corte dei Conti del Lazio Tommaso Miele in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “I cittadini hanno diritto ad una sana e corretta gestione delle risorse pubbliche e in questo senso la Corte dei Conti rappresenta un presidio di legalità e di democrazia, perché esercita le funzioni di controllo e giurisdizionali che la Costituzione le intesta in nome e per conto dei cittadini che pagano le tasse. Oggi, tuttavia, il Paese chiede anche alla Corte dei Conti un ruolo diverso – ha aggiunto – . Più che incutere paura e sanzionare le amministrazioni e gli amministratori a posteriori chiedendo loro ingenti risarcimenti, a volte a distanza di anni dai fatti che hanno dato origine a fattispecie di danno erariale, essa deve essere un punto di riferimento, deve svolgere un ruolo di assistenza e di guida preventiva, prima che il danno venga cagionato, piuttosto che intervenire dopo che lo stesso sia stato prodotto, e peraltro, con scarse possibilità di effettivo recupero”.
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