In caso di condanna, sottolinea l'associazione, il rapper rischia fino a 6 anni di reclusione

E’ stata rinviata al 6 maggio prossimo, l’udienza preliminare, davanti al Gup del tribunale di Roma, dove verrà deciso l’eventuale rinvio a giudizio del rapper Fedez, al secolo Federico Leonardo Lucia. L’artista è accusato di calunnia dal presidente del Codacons, che denunciò Fedez dopo che quest’ultimo lo accusò di aver pubblicato nel 2020, sul sito dell’associazione dei consumatori, un presunto banner ingannevole che riguardava la pandemia da Coronavirus. La procura di Roma ritenne infondate le accuse di Fedez e lo denunciò per calunnia. Il 6 maggio, il Gup, Marisa Mosetti, ha disposto l’esame dell’imputato, che verrà sentito in aula.

 “Al centro della vicenda le pesanti accuse mosse dal rapper all’associazione dei consumatori circa un presunto banner ingannevole pubblicato nel 2020 sul sito del Codacons in tema di coronavirus, accuse ritenute del tutto illegittime e infondate dalla Procura di Roma che ha chiesto ora al Tribunale di processare Fedez per il grave reato di calunnia. In caso di condanna, il rapper rischia fino a 6 anni di reclusione, così come previsto dal nostro ordinamento”, si legge nella nota emessa dal Codacons.

“E nella giornata in cui si decideranno le sorti processuali del marito di Chiara Ferragni“, il Codacons rende noto “un esposto presentato dall’associazione alla Guardia di Finanza in cui si chiede di fare luce sulle società riconducibili al rapper. Attraverso una relazione tecnica realizzata dal Dott. Gian Gaetano Bellavia (già consulente di Report) è stato possibile ricostruire lo schema degli asset riconducibili a Fedez e tutte le modifiche degli assetti societari che hanno coinvolto le società del rapper”.

“‘Il Gruppo è saldamente in mano alla società Zedef che fa capo alla famiglia di origine di Fedez e cioè oltre a lui stesso, alla madre e al padre che rivestono anche le cariche societarie chiave nella società stessa – si legge nell’esposto – Nell’arco di un quinquennio si sono succedute numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi. Ulteriori e specifiche considerazioni possono essere svolte valutando la tipologia di operazioni straordinarie poste in essere. La scelta di attivare istituti come fusioni inverse e scissioni non proporzionali asimmetriche evidenzia la padronanza con sistemi consulenziali raffinati e di elevato grado di complessità che vanno oltre una semplice esigenza economica o di sviluppo, come peraltro emerge dalla lettura dei relativi atti notarili (estremamente articolati) e dai flussi finanziari, ben rappresentati negli allegati documenti, che restituiscono un’operatività fiscale molto molto complessa. Altro aspetto da considerare è la fitta trama di rapporti di affari con nuovi soggetti che delinea l’allegata ricostruzione e rappresenta un salto di qualità, in termini strategici, rispetto a quanto osservato in precedenza. La situazione merita un’analisi più ampia al fine di cogliere le ragioni strategiche sottostanti che, ancorché potenzialmente lecite, possono talvolta travalicare e deviare in una forma di ‘potere occulto e trasversale’ la cui conoscenza non può rimanere estranea all’attività istituzionale del Corpo’”, si legge nella nota del Codacons.

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