Operazione della Polizia di Stato. L'inchiesta della Procura riguarda 5 regioni Piemonte, Sicilia, Marche, Campania ed Abruzzo

La Polizia di Stato di Asti, coordinata dalla locale Procura della Repubblica di Asti, ha eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip, nei confronti di 4 persone in diverse province della penisola, accusate di aver partecipato a vario titolo a un’associazione per delinquere finalizzata alla consegna, a mezzo di droni, di materiale vietato – tra cui telefoni cellulari – all’interno di alcune strutture carcerarie delle regioni Piemonte, Sicilia, Marche, Campania ed Abruzzo.

Smartphone rivenduti a detenuti a mille euro

Venivano rivenduti al prezzo di mille euro ad altri detenuti gli smartphone introdotti illegamente all’interno di diverse carceri italiane attraverso l’uso dei droni. Il costo dei ‘microtelefoni’ era invece di 300 euro i microtelefoni, per un giro d’affari che nel periodo di settembre – dicembre 2023, generava profitti prossimi ai 100.000 euro. È’ quanto emerso dalle indagini che hanno portato ai 4 arresti di oggi eseguiti dalla Squadra Mobile della Questura di Asti. Le misure cautelari sono state eseguite con l’ausilio delle Squadre Mobili di Napoli, Agrigento e Viterbo, nei confronti di Simone Iacomino, già recluso presso il carcere di Agrigento, Veronica Virgilio Veronica e Salvatore Sbrescia, entrambi liberi, nella provincia di Napoli, e Vasil Dziatko, libero, nella provincia di Viterbo – tutti indiziati di aver partecipato a vario titolo a un’associazione per delinquere finalizzata alla consegna di telefoni cellulari, schede sim e caricabatterie all’interno delle strutture carcerarie di Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Ascoli Piceno, Benevento, Teramo, Ariano Irpino mediante l’utilizzo di droni guidati da uno dei sodali, dietro la direzione dei detenuti che indirizzavano le manovre del veivolo dall’interno del carcere. 

Nel corso delle esecuzioni sono stati sequestrati un drone, alcuni cellulari che contenevano elementi pertinenti ai reati contestati agli indagati. Contestualmente è stata eseguita un’ulteriore perquisizione presso il Carcere di Saluzzo a carico di un detenuto che veniva indagato per aver partecipato all’organizzazione come specifico riferimento del carcere di Saluzzo. L’attività d’indagine, realizzata tramite l’intercettazione di 21 utenze, l’ascolto di oltre diecimila telefonate nonché l’utilizzo del captatore informatico, ha portato al sequestro di due droni e più di sessanta tra sim, telefoni, microtelefoni e strumenti utili al loro funzionamento, e nel corso della stessa venivano intercettate diverse consegne. Nello specifico, nel mese di novembre, l’associazione aveva consegnato presso il carcere di Benevento 488.10 grammi di hashish, 7,8 grammi di cocaina, 1.9 grammi di eroina e 8 grammi di marijuana, prontamente sequestrati dalla Polizia Penitenziaria di Benevento. Nel mese di dicembre, invece, erano stati effettuati due arresti in flagranza per una consegna presso il carcere di Asti. Nell’occasione erano stati sequestrati 8 microtelefoni all’interno dell’istituto e all’esterno e fermati e tratti in arresto Sbrescia e Dziatko, trovati in possesso di altri 15 microtelefoni, un drone e diverso materiale utilizzato per organizzare le consegne, nonché un dispositivo cellulare sul quale erano presenti i video delle consegne effettuate poco prima presso il carcere di Asti e Saluzzo.

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