Lo storico partigiano e antifascista è morto sabato a 105 anni

Finché c’è la libertà di stampa un paese può vivere libero, se crolla questa garanzia è finito, c’è la dittatura con arresti, deportazioni, esili come abbiamo vissuto durante il fascismo”. Questo il monito di Bruno Segre, lo storico partigiano e antifascista morto sabato a 105 anni, quando nel 2018, nel corso di una manifestazione sotto la prefettura di Torino, spiegò ai microfoni LaPresse l’importanza del difendere la libertà di informazione. “Gli anticorpi per resistere alle epoche difficili? Esprimere sempre solidarietà, manifestare per le strade, protestare con le autorità che impongono dei vincoli assurdi, in ogni momento ribellarsi. Io mi sono sempre ribellato”.

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