Sindacati medici Anaao e Cimo: "Ok alla firma nonostante alcune modifiche introdotte anche da 'manine' conosciute"
Fumata bianca sul contratto dei camici bianchi. I sindacati ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED hanno firmato, in mattinata, il CCNL 2019-2021 dei medici, veterinari e dirigenti sanitari. Una firma attesa da mesi da tutta la dirigenza medica e sanitaria, grazie alla quale arriveranno aumenti retributivi pari, in media, a circa 150 euro lordi al mese e circa 10.800 euro lordi di arretrati. “Tuttavia, la versione definitiva del contratto presenta alcune modifiche ad articoli precedentemente negoziati con i sindacati e previsti nel testo firmato lo scorso 28 settembre. Modifiche che vanno al di là della verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili svolta dal Ministero dell’Economia e della Finanza”, si legge in una nota.
“Abbiamo denunciato formalmente questo atteggiamento in una dichiarazione a verbale perché viola i principi di buona fede, lealtà e trasparenza su cui dovrebbero essere improntate le relazioni sindacali”. Così Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed.”Complessivamente si tratta di un buon contratto, e ringraziamo l’Aran, il Presidente Naddeo ed il suo staff per la collaborazione nel corso di una trattativa che è stata comunque difficile”.
“Adesso, in ogni caso, si apre un capitolo ancor più rilevante, ovvero la contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie del SSN, necessaria a rendere operative molte delle innovazioni introdotte nel CCNL, che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta. Non neghiamo una certa preoccupazione – aggiungono Di Silverio e Quici – perché negli ultimi anni nelle aziende le trattative sono state avviate con estremo ritardo e proseguite con molta lentezza. Ma la crisi della sanità pubblica non ammette ulteriori rinvii: sollecitiamo dunque tutte le direzioni ospedaliere a convocare rapidamente i rappresentanti sindacali per concludere il prima possibile le trattative decentrate e migliorare le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari che lavorano nelle strutture pubbliche”, concludono.
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