Petracchini (Cnr): "Colpa anche dei botti di Capodanno"
È allarme smog a Roma dove i livelli di Pm10 – le polveri sottili sulla concentrazione del particolato – nella giornata del 1 gennaio hanno superato la soglia massima consentita: le centraline di rilevamento dell’Arpa Lazio che si trovano nei quartieri di Preneste, Francia e Tiburtina hanno infatti registrato valori superiori ai 50 mg per metro cubo come media giornaliera di polveri inalabili. Lo ha segnalato il Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Prevenzione e Risanamento dagli Inquinamenti che, in una determinazione dirigenziale datata 2 gennaio pubblicata sul sito del Comune di Roma, ha scritto che la situazione perdurerà per almeno “48-72 ore”. Un miglioramento dovrebbe iniziare a vedersi da venerdì 5 gennaio. L’invito è da una parte ad “attuare una serie di azioni volontarie volte alla riduzione delle emissioni” con l’obiettivo di “prevenire l’aumento delle concentrazioni inquinanti”, quindi preferire veicoli elettrici o ibridi o utilizzare mezzi pubblici e il car sharing. I soggetti a rischio – in particolare bambini, alle donne in gravidanza, ai cardiopatici e “più in generale, soggetti con patologie respiratorie nonché coloro che sono soggetti a prolungate esposizioni” – è opportuno “che evitino di esporsi prolungatamente alle alte concentrazioni di inquinanti” si legge nel documento. Dunque per loro e per altri soggetti sensibili è opportuno rimanere a casa nonostante per molti questi siano ancora giorni di vacanza e il 5 gennaio inizino i saldi.
Petracchini (Cnr): “Smog ‘alle stelle’ colpa dei botti di Capodanno”
“A contribuire ai livelli di Pm10 non c’è solo il traffico: nello specifico, il primo gennaio ci sono stati i festeggiamenti di Capodanno, con i botti e i fuochi d’artificio, che hanno influito in maniera determinante”. Lo dice a LaPresse Francesco Petracchini, Direttore del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (Cnr-Iia) commentando il picco dei livelli di Pm10 registrato nella Capitale nella giornata dell’1 gennaio, per il rientro dei quali il Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Prevenzione e Risanamento dagli Inquinamenti del Comune di Roma ipotizza un’attesa di 48-72 ore.
“A livello nazionale, i botti emettono circa 300 tonnellate di polveri fini. Addirittura qualche percentuale di Pm10, sempre a livello nazionale, è derivata dai fuochi d’artificio. Che – spiega Petracchini – non emettono soltanto polveri ma anche altri inquinanti. All’interno della polvere da sparo troviamo metalli, il potassio, il manganesio, lo stronzio. Il piombo. Sostanze nocive. Per fortuna Capodanno viene solo una volta l’anno. Roma è vicina al mare, entro qualche giorno i valori dovrebbero tornare nei limiti. Domani poi dovrebbe piovere, quindi la situazione migliorerà”.
Pneumologo: “Saggio restare a casa, smog irrita polmoni”
“E’ opportuno che bambini, anziani e persone con patologie polmonari evitino di inalare queste polveri perché hanno un’azione irritante e possono avere conseguenze a livello respiratorio. Dunque reputo saggio che queste persone restino a casa almeno finché i valori non tornano normali”. Lo dice a LaPresse Carlo Vancheri, professore ordinario di malattie respiratorie all’Università di Catania, presidente uscente della Società Italiana di Pneumologia, commentando il picco dei livelli di Pm10 registrato a Roma nella giornata dell’1 gennaio, per il rientro dei quali il Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Prevenzione e Risanamento dagli Inquinamenti del Comune di Roma ipotizza un’attesa di 48-72 ore e quindi invita i ‘fragili’, se possibile, a non uscire da casa. “Respirare queste polveri non causa patologie a sè stanti ma accentua sicuramente quelle esistenti. E non parlo solo di malattie gravi, anche una semplice asma che potrebbe riacutizzarsi”, spiega.
Pecoraro Scanio: “Problema smog sottovalutato, sia priorità”
“A Roma, ma in generale in Italia, il problema della qualità dell’aria è sottovalutato, salvo emergenze”. Lo dice a LaPresse Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’Ambiente nel governo Prodi, commentando il picco dei livelli di Pm10 registrato a Roma nella giornata dell’1 gennaio. “La qualità dell’aria deve essere una priorità, prendendo decisioni importanti e di lungo respiro, come la riduzione delle fonti di inquinamento proveniente dagli impianti di riscaldamento domestico e investendo di più sulla mobilità sostenibile”.
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