L'equipaggio, dopo una serie di interventi di salvataggio nel mar Mediterraneo, è stato ascoltato per 6 ore dalle autorità competenti
Fermo amministrativo di 20 giorni per la nave Ong Open Arms. L’equipaggio, dopo una serie di interventi di salvataggio nel mar Mediterraneo, e avere sbarcato a Marina di Carrara i 176 migranti soccorsi, è stato ascoltato per 6 ore dalle autorità competenti ricevendo un provvedimento di fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 3 a 10mila euro. A riferirlo, con una nota, è la stessa Ong.
🔴 #ÚLTIMAHORA
Nuevo bloqueo administrativo de 20 días y multa de hasta 10.000 euros para el #OpenArms.Tras más de 6 horas de interrogatorio a nuestro Capitán y a nuestra Coordinadora SAR, las autoridades italianas nos vuelven a embargar el barco.
¿El delito? Haber salvado… pic.twitter.com/FtifMaLFJ8
— Open Arms (@openarms_fund) October 5, 2023
Open Arms: “Nostro reato aver salvato vite”
“Riteniamo davvero inaccettabile dover subire un secondo fermo per aver fatto il nostro dovere, per aver cioè rispettato le Convenzioni Internazionali e il Diritto del mare. Ricordiamo che è dovere del capitano di qualunque imbarcazione prestare soccorso a naufraghi in pericolo di vita e che l’omissione di soccorso è quella sì un reato grave punibile dalla legge. Tutte le persone soccorse erano in condizioni di estrema vulnerabilità, provate fisicamente e psicologicamente, tantissimi i ragazzi tra i 14 e i 16 anni soli, molto provati dal viaggio, dalle violenze subite e dal fatto di essere lontani dalle proprie famiglie”. Lo si legge in una nota della Ong Open Arms che dopo avere effettuato diversi salvataggi nel Mediterraneo, e sbarcato 176 migranti a Marina di Carrara, ha ricevuto un provvedimento di fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 3 a 10 mila euro.
“Mi sembra ridicolo che dei bagnini professionisti vengano sanzionati e bloccati per aver risposto a un “mayday” in acque internazionali, ma ciò che mi sembra molto triste e deludente è il ruolo della Guardia Costiera, dovrebbero essere professionisti disposti a disobbedire per non mettere in discussione i propri valori e i propri principi, anche l’intelligenza artificiale farebbe meglio. Dal carcere del fondo del mare purtroppo non c’è modo di uscire – dichiara Oscar Camps, fondatore Open Arms -. Affronteremo anche questo fermo e le conseguenti spese legali, convinti di essere dalla parte giusta delle storia, abituati ormai da 8 anni a doverci difendere per un paradossale capovolgimento della realtà per cui chi salva vite viene inquisito, multato e fermato e chi invece incarcera, tortura, ricatta persone vulnerabili viene finanziato e sostenuto con fondi europei”
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