Secondo gli investigatori dietro il giro di affari illecito ci sarebbe la mafia foggiana
Truffe milionarie all’Unione Europea per intascare fondi pubblici per pascoli inesistenti. Sono 75 le persone e gli enti coinvolti e 25 gli arresti di persone sottoposte a misura cautelare in una maxi operazione della Guardia di Finanza di Pescara diretta dalla Direzione distrettuale antimafia de L’Aquila che da questa mattina all’alba si sta svolgendo in tutta Italia tra Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania. Gli investigatori sospettano che dietro il giro di affari illecito ci sia la mano della mafia foggiana, visto il coinvolgimento di affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano. Sono 5 i milioni di euro di frodi accertate che sono stati sequestrati a 24 imprese agricole e 38 persone indagate a a vario titolo di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini di Nucleo di polizia economico finanziaria de L’Aquila, Gico, Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, sono durate 2 anni. I finanzieri hanno effettuato acquisizioni di documenti, intercettazioni di oltre 100mila conversazioni, 8.000 interrogazioni alle banche dati ed accertamenti bancari su più di 270 conti correnti arrivando a tratteggiare l’estenza di un’associazione a delinquere dedita a frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario con l’aggravante mafiosa.
Organizzazione attiva almeno dal 2014
Il meccanismo si sarebbe basato su indebite richieste di contributi al Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA) nel settore della Politica Agricola Comune (PAC). Per truffare Bruxelles l’organizzazione sarebbe attiva almeno dal 2014. Ne farebbero parte 13 persone che avrebbero simulato il possesso dei requisiti per ottenere la disponibilità dei terreni e i corrispondenti ‘titoli PAC’, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli. Secondo gli investigatori, le nuove imprese agricole fittizie sarebbero state in combutta con altrettante società cooperative agricole o associazioni temporanee di imprese, costituite per fare incetta di migliaia di ettari di terreni la cui concessione ad uso civico veniva messa a bando dai Comuni. All’esecuzione delle misure, fra cui 16 perquisizioni e sequestri, stanno partecipando da questa mattina anche mezzi aerei del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata