Lo sostiene anche il sindaco Roberto Lagalla: "Una pluralità di focolai come questa non può che essere dolosa"

Gli incendi in Sicilia potrebbero essere di origine dolosa, almeno alcuni. In seguito anche alle dichiarazioni del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, il quale ha parlato di possibili incendi nel capoluogo siciliano di origine dolosa, secondo quanto apprende LaPresse, non è escluso che in queste ore gli uffici della Procura di Palermo stiano lavorando per l’eventuale apertura di un fascicolo per accertare le responsabilità circa i roghi che hanno interessato e che stanno interessando la zona del palermitano. Lagalla ha tenuto a sottolineare, a tal proposito, che “il caldo e il vento accelerano la scelleratezza dei piromani. Una pluralità di focolai – ha specificato – come quella degli ultimi giorni, non può che essere in molti casi di origine dolosa”. Nel web, infatti, circolano diversi video nei quali comparirebbero dei soggetti intenti ad appiccare alcuni dei focolai da cui hanno preso via i roghi che poi si sono diramati lungo le montagne del palermitano.

“Il quadro generale mi lascia preoccupato ma siamo comunque in una fase di regressione dell’emergenza. C’è ancora qualche focolaio boschivo sulla provincia e una presenza limitata di voli antincendio su Bellolampo. Il caldo e il vento accelerano la scelleratezza dei piromani”, ha detto Lagalla. 

A Catania rogo forse partito da un cavo

Secondo una primissima ipotesi a fare scattare l’incendio presso l’aeroporto di Fontanarossa a Catania potrebbe essere stato un guasto al cavo di una fotocopiatrice. E’ quanto ipotizza una prima relazione dei Vigili del fuoco depositata presso la procura etnea. Il rogo divampato la sera del 16 luglio scorso quindi, potrebbe essere frutto di un malfunzionamento di una fotocopiatrice, il quale poi ha causato gravi danni al terminal catanese. La procura però, secondo quanto apprende LaPresse, sta ancora indagando a tal proposito. 

Schifani dichiara stato di crisi e chiede stato d’emergenza

Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. La decisione è stata presa nel corso di una seduta straordinaria della giunta convocata appositamente dal presidente della Regione a Palazzo d’Orleans.Secondo una primissima stima fatta dalla Protezione civile siciliana, i roghi che negli ultimi due giorni hanno devastato l’Isola, in oltre cento Comuni con picchi di 45-47 gradi, hanno causato oltre 60 milioni di euro di danni. A questi bisogna aggiungere gli oltre 200 milioni di euro, quantificati dagli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per l’eccezionale ondata di calore e gli altri danni, in fase di determinazione, per la distruzione di produzioni e strutture agricole a seguito degli incendi.

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