Sindacati: "Non escludere possibile ricorso alla Cigo". Schillaci: "Da mercoledì alle 14 attivo numero emergenze 1500"

L’ondata di caldo che colpisce l’Italia non accenna a diminuire e domani saranno 23 le città da bollino rosso, a fronte delle 20 di oggi. In particolare ad eccezione di Bolzano e Genova con bollino giallo e Milano e Reggio Calabria in arancione, domani si prevede allerta Caldo ‘rossa’ nelle altre 23 città monitorate, da Milano a Trieste e da Bari a Palermo e Catania, passando per Torino, Verona, Bologna, Firenze, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Viterbo e Napoli. Un miglioramento è atteso nella giornata di giovedì quando le città da bollino rosso scenderanno a 18.

Schillaci: “Da mercoledì alle 14 attivo numero emergenze 1500”

Da mercoledì alle ore 14 sarà attivo un numero di pubblica utilità, il 1500, che era stato attivo anche durante l’emergenza pandemica. È un numero per chiedere informazioni sul calore, per ricordare le precauzioni da osservare, ma che può anche indicare ai cittadini che ne hanno bisogno dove sono i presidi sanitari a cui rivolgersi”. Lo ha affermato al Tg1 il ministro della Salute Orazio Schillaci.

A Roma più 15% chiamate al 118

L’Ares 118 ha registrato oggi a Roma un incremento del 15% delle chiamate. E’ quanto si apprende dalla regione Lazio in riferimento all’emergenza caldo.Nella Capitale, al nono giorno consecutivo da bollino rosso, oggi si sono registrate temperature superiori ai 40 gradi.Questa la situazione in alcuni dei principali ospedali della città: Policlinico Umberto Primo: nell’ultima settimana si registra in media un ricovero al giorno per colpo di calore e diversi anziani con disidratazione a causa di terapie diuretiche non modificate o non associate a adeguata idratazione. San Giovanni: nell’ultima settimana, circa il 4% dei ricoveri di pazienti over 65 anni è legato a problemi riconducibili al caldo. In generale, si registra una maggiore attività nel pronto soccorso. San Camillo: aumento del 30% dei pazienti nell’ultima settimana e aumento di persone che arrivano in pronto soccorso in stato confusionale. Sant’Eugenio: tre casi di accesso al pronto soccorso per colpo di calore nell’ultima settimana.Pertini: cinque casi di accesso al pronto soccorso per colpo di calore nell’ultima settimana.

Sindacati: rivedere modalità e orari lavoro fino a stop

“L’ondata di calore che sta interessando il nostro paese aumenta pericolosamente i rischi sulla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e, purtroppo, ha già provocato due morti in questi ultimi giorni. Tutto questo è inaccettabile”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Abbiamo chiesto ai nostri delegati nei luoghi di lavoro – prosegue il leader della Cgil – di richiedere alle aziende incontri urgenti per negoziare le necessarie modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, rimodulando turni e orari, a partire da quelle situazioni che per mansioni e contesto sono più esposte alle temperature eccezionali di questi giorni, fino ad arrivare quando necessario all’astensione dalle attività. Insieme a Cisl e Uil – conclude Landini – abbiamo anche richiesto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Calderone, che, in raccordo con l’Inail, vengano date urgenti indicazioni alle imprese di valutare, insieme alle rappresentanze sindacali, modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, senza escludere il possibile ricorso alla Cigo per eventi climatici straordinari. Infine, riteniamo che sia necessario avviare su questo tema una grande campagna informativa utilizzando ogni mezzo di comunicazione”

Allarme topi

Il caldo estremo che ha investito l’Italia, e più in generale i cambiamenti climatici che hanno determinato un aumento delle temperature medie, incidono non solo sulla presenza di insetti come zanzare e zecche, ma anche sulla proliferazione dei topi nelle aree urbane, con conseguenti pericoli igienico-sanitari per la popolazione. È l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima).”Uno studio condotto lo scorso anno da ricercatori di Stati Uniti e Canada ha dimostrato come l’aumento delle temperature e gli inverni più miti abbiano un effetto diretto sulla proliferazione dei roditori nelle aree urbane – spiega il presidente Alessandro Miani – I topi sono infatti animali che non resistono alle basse temperature, mentre si moltiplicano in presenza di condizioni favorevoli come il forte caldo. Non solo. L’accelerazione del processo di decomposizione dei rifiuti lasciati sotto il sole presso cassonetti o davanti le abitazioni nelle aree urbane, fenomeno che si intensifica durante le ondate di calore, porta i ratti ad uscire allo scoperto in cerca di cibo e acqua, e incrementa le occasioni di contatto tra esseri umani e roditori”.

Un pericolo sul fronte igienico-sanitario considerato che sono circa 40 le patologie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente dai ratti, attraverso il contatto o con le deiezioni rilasciate nell’ambiente. Tra queste figurano leptospirosi, peste, salmonellosi, tifo murino, tularemia, coriomeningite linfocitaria e rabbia – prosegue Miani – Ad oggi non esistono numeri certi circa il numero di roditori che affollano le città italiane: secondo alcune stime sarebbero addirittura 500 milioni i topi presenti sul nostro territorio, circa 8,6 per ogni cittadino”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: