La Corte di Assise di Milano ha rigettato la richiesta presentata dall'avvocato della donna 37enne, madre della piccola Diana

La Corte di Assise di Milano ha rigettato la richiesta di una perizia psichiatrica su Alessia Pifferi rispetto alla capacità di affrontare un processo. “Dall’unico atto medico prodotto dalla difesa non emerge alcun elemento che possa far dubitare della piena capacità” della donna, ha deciso il giudice Ilio Mannucci Pacini respingendo la richiesta presentata dall’avvocata Ilaria Pontenani, legale della 37enne, madre della piccola Diana morta di stenti a 18 mesi dopo essere stata abbandonata per una settimana dentro la casa di Ponte Lambro, vicino Linate, la scorsa estate. Nella seconda udienza del processo in corso a Milano si stanno costituendo le parti civili e si discute sulle prove da ammettere a dibattimento. 

 

Madre e sorella donna ammesse come parti civili a processo

La madre di Alessia Pifferi, Maria Assandri, e la sorella Viviana Pifferi sono state ammesse come parti civili nel processo in corso a Milano a carico della donna 37enne, accusata di omicidio volontario pluriaggravato per la morte della figlia Diana, morta di stenti a 18 mesi il 20 luglio 2022 dopo essere stata abbandonata per una settimana dentro la casa di Ponte Lambro, vicino Linate, la scorsa estate. Lo ha deciso la Corte di Assise di Milano presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini che guida la nuova corte di giudici popolari davanti ai quali si terrà il processo con udienze già fissate per i prossimi 16 e 23 maggio, 5 e 27 giugno, 3 e 11 luglio. Le due donne sono assistite dall’avvocato Emanuele De Mitri. Respinta invece questa mattina in aula la richiesta di costituzione da parte dell’associazione Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime dopo il parere negativo espresso sia dal legale delle due parenti, dall’avvocato Ilaria Pontenani che difende Alessia Pifferi e dai pm di Milano Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro. Nel caso della morte della bambina non c’è alcun “danno derivato all’associazione, nemmeno in ipotesi” né “interesse diffuso” da difendere, ha deciso la Corte.

Legale donna: “È sempre sotto psicofarmaci”

“Voi la vedete così perché è sotto psicofarmaci, a differenza di quello che dice il pubblico ministero, Alessia Pifferi è sempre sotto psicofarmaci“. Così l’avvocata Ilaria Pontenani che difende la 37enne accusata di omicidio volontario pluriaggravato per la morte della piccola Diana, morta di stenti a 18 mesi il 20 luglio 2022 dopo essere stata abbandonata per una settimana dentro la casa di Ponte Lambro, vicino Linate, la scorsa estate, parlando in tribunale a Milano a margine della seconda udienza del processo che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise. La legale ha così risposto ai pubblici ministeri Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro che in aula durante hanno descritto la donna come “persona sanissima, talmente sana che ha pensato di scrivere ai media e ai giornali per discutere questa vicenda” e del fatto che “non esiste alcun tipo di documentazione sanitaria da cui desumere che Pifferi abbia mai avuto problematiche psichiatriche”.

Legale: “È pentita, in carcere subisce violenze”

“Di Alessia Pifferi si è parlato troppo e nel modo sbagliato. È una donna che ha avuto questa bambina e che è stata abbandonata da tutti, dai servizi sociali e anche dai famigliari. In carcere sta subendo violenze verbali dopo quella fisica di settembre“. Così l’avvocata Ilaria Pontenani che difende la 37enne accusata di omicidio volontario pluriaggravato per la morte della piccola Diana, morta di stenti a 18 mesi il 20 luglio 2022 dopo essere stata abbandonata per una settimana dentro la casa di Ponte Lambro, vicino Linate, la scorsa estate, parlando in tribunale a Milano a margine della seconda udienza del processo che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise. “Certamente”, ha risposto l’avvocato rispondendo alla domanda se la donna avesse mai manifestato pentimento. 

Pm: “Era lucida, ha parlato di Diana da gravidanza fino a morte” 

Una donna “lucida” che “ha descritto emozioni e tutto ciò che è accaduto da quando ha scoperto della gravidanza fino alla morte della piccola Diana”. Così i pm di Milano Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro depositando verbali, chat e video degli interrogatori nel processo a carico di Alessia Pifferi accusta di omicidio omicidio volontario pluriaggravato per la morte di stenti della figlia di un anno e mezzo abbandonata in casa una settimana nel luglio 2022. Nell’udienza per l’ammissione della lista testimoni e prove – da concludere il prossimo 16 maggio – i pubblici ministeri hanno ribadito che per Alessia Pifferi non c’è “alcun pregresso psichiatrico” che nessuna relazione di medici e psichiatri “accenna alla possibilità di deficit di carattere mentale”. Una tesi contrastata dalla difesa della donna, l’avvocato Ilaria Pontenani, in base alla relazione di una psichiatra di San Vittore in cui si parla di deficit cognitivi. Nell’udienza davanti alla Corte di Assise di Milano è stata respinta la richiesta difensiva di una perizia psichiatrica per valutare la capacità di affrontare un processo, un fatto che però non esclude la possibilità di un’altra perizia al termine dell’istruttoria per accertare la capacità di intendere e di volere della donna al momenti dei fatti.

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