Si tratta di Emanuele Bonafede, nipote del boss Leonardo Bonafede, e della moglie

I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani hanno arrestato altri due favoreggiatori della latitanza di Matteo Messina Denaro: si tratta di Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, e la moglie Lorena Ninfa Lanceri accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. 

 

Una foto con un bicchiere di cognac e un sigaro in mano, seduto con le gambe accavallate nel salotto della casa di Emanuele Bonafede e Ninfa Lanceri in via Mare 89 a Campobello di Mazara in provincia di Trapani oltre a una lettera-pizzino scritta dalla donna per gli inquirenti sono l’ennesima prova del rapporto strettissimo fra Matteo Messina denaro e i due arrestati di questa notte, altri due favoreggiatori degli ultimi anni della latitanza dell’ultimo dei corleonesi. 

Ros nella scuola dove insegna Laura Bonafede

I carabinieri del Ros questa mattina hanno perquisito a Castelvetrano alcune aule del plesso Catullo dell’istituto comprensivo Capuana-Pardo dove insegna Laura Bonafede, la figlia del vecchio boss di Campobello di Mazara Leonardo, morto nel 2020, immortalata dalle telecamere del supermercato Coop di Campobello in compagnia di Matteo Messina Denaro. Sulla vicenda il direttore dell’ufficio scolastico regionale Giuseppe Pierro sta chiedendo informazioni alla procura di Palermo per eventuali azioni nei confronti della donna.

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