“Nessuna segnalazione telefonica è mai pervenuta ad alcuna articolazione della Guardia Costiera dai migranti, presenti a bordo dell’imbarcazione, o da altri soggetti come avviene in simili situazioni”. Lo fa sapere il Comando generale delle Capitanerie di Porto rispetto al naufragio di un barcone di migranti nel Crotonese. Nella nota la Guardia Costiera ricostruisce quanto avvenuto da sabato 25 febbraio fino alla tragedia all’alba di domenica.
Barcone navigava regolarmente
Si vedeva “solo una persona visibile sulla coperta della nave” e l’imbarcazione “risultava navigare regolarmente a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità“. Lo fa sapere la Guardia costiera italiana in merito al naufragio del barcone di migranti nel Crotonese che ha fatto almeno 64 vittime in una nota in cui ricostruisce l’accaduto. La descrizione è quella ripresa la sera di sabato 25 febbraio da un velivolo di Frontex – l’Agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere – che ha avvistato l’imbarcazione. Il velivolo Frontex – prosegue la nota del Comando generale delle Capitanerie di Porto – inviava la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l’attività di law enforcement, informando, tra gli altri, per conoscenza, anche la Centrale Operativa della Guardia costiera di Roma.A seguito di tale segnalazione, la Guardia di Finanza comunicava l’avvenuta attivazione del proprio dispositivo, già attivo in mare, per intercettare l’imbarcazione.
Circa alle 4.30 del mattino – continua la Guardia costiera – giungevano alcune segnalazioni telefoniche da parte di soggetti presenti a terra relative ad un’imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa. I Carabinieri, precedentemente allertati dalla Guardia di Finanza e giunti in zona, riportavano alla Guardia costiera l’avvenuto naufragio.Questa è – agigunge la nota – la prima informazione di emergenza pervenuta alla Guardia costiera riguardante l’imbarcazione avvistata dal velivolo Frontex. A seguito della quale veniva immediatamente attivato il dispositivo SAR (search and rescue), sotto il coordinamento della Guardia costiera di Reggio Calabria, con l’invio di mezzi navali e aerei, uomini e mezzi terrestri, nella zona indicata.
Proseguono ricerche
Le attività di ricerca e soccorso in mare proseguono “senza soluzione di continuità” anche con impiego di “squadre di sommozzatori e con il concorso dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia”. Lo fa sapere la Guardia costiera in merito al naufragio di migranti nel Crotonese che ha fatto almeno 64 vittime di cui 14 minori.